La vicenda del doping involontario assunto da Jannik Sinner continua a suscitare polemiche. Cosa rischia il numero uno del tennis mondiale
Un trionfo annunciato o quasi, quello di Jannik Sinner agli Open degli Stati Uniti. Un successo che consolida la posizione al vertice del ranking mondiale del ventitreenne talento altoatesino, ormai indiscusso numero uno del tennis mondiale.
La grande vittoria in tre soli set ottenuta contro l’idolo di casa, il tennista americano Fritz, non è bastata però a spegnere una volta per tutte le polemiche legate alla vicenda dell’ormai famigerato ‘Clostebol‘, una sostanza dopante a cui Sinner è risultato positivo circa sei mesi fa.
Era infatti il 10 marzo scorso quando il tennista di San Candido fu trovato positivo a un controllo antidoping nel corso del torneo di Indian Wells. Una settimana dopo seconda positività, ma in tutti e due i casi si trattò di milionesimi di grammo di Clostebol, lo steroide anabolizzante presente soprattutto in uno spray cicatrizzante.
Sinner è stato sospeso ma è riuscito ad ottenere la sospensiva che gli fu riconosciuta dopo un paio di giorni appena. Il campione altoatesino aveva motivato la presenza del suddetto steroide nel suo organismo con un’assunzione involontaria dovuta a terzi.
Nel caso specifico si trattava del preparatore atletico che avrebbe dato quello spray al fisioterapista Naldi, il quale doveva curarsi un taglio procuratosi a una mano. Con quella pomata applicata sulla ferita Naldi avrebbe poi praticato un massaggio a Sinner a mani nude.
Sinner è stato giudicato non colpevole per questa vicenda e la sua positività definita involontaria. Le ombre però restano così come le accuse, più o meno velate, formulate da molti illustri colleghi del campione italiano.
L’attesa era tutta rivolta al possibile ricorso contro l’assoluzione di Sinner da parte della WADA, l’agenzia mondiale antidoping che aveva tempo fino alla mezzanotte del 9 settembre per inoltrare il ricorso.
Il termine è dunque scaduto ma non v’è ancora alcuna certezza sulle mosse compiute dalla WADA. Possiamo però ipotizzare a cosa eventualmente andrebbe incontro Sinner o a cosa sarebbe andato incontro: il fuoriclasse azzurro avrebbe potuto incassare una squalifica di circa 6 mesi, perdendo quindi i tornei e i premi conquistati dal 10 marzo in poi, compresi quelli guadagnati agli US Open. Tutto però rimane in forse, perché ci sono ancora due settimane per presentare ricorso, avendo comunicato che hanno necessità di maggiori informazioni, quindi Sinner non si può dire ancora fuori pericolo e la squalifica pende sulla sua testa.