Kata, indagini sulla famiglia: forse rapita per vendicare una violenza sessuale ad un’altra bimba
Nel mirino della Procura il presunto autore della violenza, che potrebbe essere una persona vicina alla famiglia di Kata
Di Kata, la bambina di origine peruviana, si sono perse le tracce da sei mesi. Sulla sua scomparsa nel corso del tempo gli inquirenti hanno avanzato varie ipotesi: la più fondata sembrava indirizzare verso una ritorsione legata al racket dei posti letto nell’albergo occupato. Ma ora gli investigatori hanno saputo di una violenza su un’altra minore, compiuta da parte di una persona vicina alla famiglia della piccola, un parente di Kata.
Potrebbe trattarsi di una “vendetta trasversale”
L”indiscrezione, anticipata da Repubblica Firenze, se confermata dalla magistratura fiorentina potrebbe spingere a pensare che il rapimento possa essere una vendetta per punire chi si sarebbe macchiato di tale crimine. Questo elemento su cui chi indaga sta svolgendo approfondimenti, non è mai emerso prima. Se confermato, vedrebbe Kata come vittima innocente di una resa dei conti tra adulti. L’espressione che emerge tra chi sta cercando di fare luce sul caso è “vendetta trasversale”. In mano ai carabinieri e alla Procura di Firenze c’è anche una deduzione: il rapimento di Kata non sarebbe un evento improvvisato. Anzi pare un evento pianificato con estrema precisione, tanto che le telecamere di videosorveglianza della zona dell’ex albergo Astor non hanno mai fatto emergere alcun elemento utile a capire quando e come la bambina è scomparsa dalla struttura occupata abusivamente.
Foto Corriere Fiorentino