La 17enne di Altavilla personaggio chiave: prima di Pasqua sarà interrogata dai giudici
La ragazza è diventata una figura centrale dell’inchiesta e dovrà fugare molti dubbi e contraddizioni della sua ricostruzione
Nelle prime ore dopo il massacro di Altavilla, la 17enne sopravvissuta alla strage è apparsa come una vittima scampata per miracolo alla furia dei riti che avevano provocato la morte di tre persone. Ma successivamente la posizione della figlia si Barreca si è via via fatta sempre più complicata, al punto che adesso è rinchiusa in una sezione di un carcere femminile fuori dalla Sicilia. La ragazza è diventata una figura centrale dell’inchiesta e per questo dovrà fugare molti dubbi e contraddizioni della sua ricostruzione, per capire fino a che punto ha detto la verità su quanto accaduto in quelle ore drammatiche. Per questo la 17enne potrebbe essere interrogata dai giudici prima di Pasqua, e per lei potrebbe arrivare l’ora della verità.
La 17enne dovrà chiarire molte cose
Si parla di una sua forte avversione della 17enne nei confronti della madre e dei fratelli, che sarebbe cresciuta negli ultimi tempi. Inoltre avrebbe usato il telefonino di Kevin fingendo di essere lui nelle chat con gli amici. Cioè, mentre nella casa si svolgevano i tragici riti poi sfociati nell’eccidio, lei scriveva che era tutto normale e che non c’erano problemi. Nell’interrogatorio iniziale lei stessa aveva confessato che aveva percosso la madre, ed inoltre di aver aiutato il padre a seppellirla. Aveva anche raccontato che i due predicatori l’avevano indotta a torturare Kevin, inducendola a saltare a piedi uniti sulla sua pancia del ragazzo. E sempre lei aveva ammesso di aver tenuto fermo il piccolo Emanuel mentre la coppia lo torturava costringendolo a a bere caffè amaro iniettato nella bocca, oltre ad ustionarlo con l’asciugacapelli.
L’esame dei telefoni e delle connessioni
Comunque la vera svolta potrebbe arrivare dall’esame dei tabulati e dai telefonini e dalle tracce biologiche dei vestiti e degli indumenti intimi dei quattro indagati, oltre alle verifiche su un router da cui sono stati estratti i dati della connessione a internet utilizzata da tutta la famiglia. A breve dovrebbero arrivare anche i risultati del lavoro eseguito dagli esperti su una scheda di memoria, su una sim inserita nel modem, sull’account di gmail e su una consolle, in grado di connettersi online, sequestrati alla ragazza nella villetta degli orrori.