La Corte dei Conti nazionale boccia il bilancio 2019 della Regione

La Corte dei Conti nazionale ha bocciato il bilancio 2019 della Regione Siciliana. C’è da coprire un buco di oltre 8 milioni e mezzo di euro

Po Fesr 2021-2027

La Corte dei Conti nazionale ha bocciato il bilancio 2019 della Regione Siciliana. I giudici della Sezioni Riunite in composizione speciale a Roma hanno infatti accolto il ricorso presentato dal Procuratore Generale siciliano Pino Zingale sul rendiconto generale 2019.

BOCCIATO IL BILANCIO 2019

La “bocciatura” arrivata dalla Corte dei Conti nazionale è arrivata, nel dettaglio, con lo stop alla parifica del bilancio 2019. La sentenza dei giudici contabi aumenta la consistenza del fondo crediti di dubbia esigibilità da 34 milioni e 992 mila euro a 43 milioni e503 mila euro. Si crea così nei conti un ulteriore buco da coprire pari a poco più di 8 milioni e mezzo.

Inoltre, solleva davanti alla Corte Costituzionale la questione di legittimità dell’articolo 6 della legge n.3/2016 che aveva autorizzato l’uso dei soldi del fondo sanitario per pagare le rate di un prestito legato al Piano di rientro della Regione. Se la norma 2016 dovessere essere dichiarata incostituzionale e dunque nulla, ne deriverebbe un preoccupante effetto domino su cinque anni di bilanci.

LE REAZIONI

“Il documento contabile, approvato in giunta il 7 settembre era stato trasmesso subito alla commissione Bilancio. A seguito di tale passaggio, l’Assemblea regionale siciliana lo ha approvato immediatamente. Avevo chiesto a Miccichè, Armao e Musumeci di non dare seguito all’approvazione del documento contabile”, accusa il deputato del M5S all’Ars Luigi Sunseri. “Ed invece lo hanno fatto, con il voto ovviamente contrario del M5s – prosegue-. L’approvazione del rendiconto regionale, nelle more della decisione sul ricorso proposto dalla Procura, è stata una mossa sbagliata. Adesso, purtroppo, a pagarne le conseguenze sarà la Sicilia. Sono degli incapaci. E dobbiamo liberarcene il prima possibile, per il bene della nostra Terra”.
“Il rendiconto 2019 – conclude – va corretto immediatamente e poi, se la Corte costituzionale accoglierà la questione di legittimità costituzionale, occorrerà coprire con fondi regionali il mutuo che, fino ad ora, veniva pagato con i fondi della sanità. Un buco enorme”.

Il Pd siciliano attacca il governo Musumeci. “Siamo di fronte ad una ennesima bocciatura dei conti della Regione che apre ulteriori preoccupazioni sul futuro della Sicilia. Il presidente Musumeci e l’assessore Armao hanno il dovere di illustrare in aula come intendono agire di fronte allo stop della parifica del bilancio 2019”, dice il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo.
“Ormai abbiamo perso il conto degli errori contabili ed amministrarvi di questo governo regionale – aggiunge Lupo – purtroppo il prezzo che i siciliani saranno costretti a pagare per i pasticci di Musumeci sarà altissimo”.

“Lo avevo detto che saremmo andati a sbattere, ma il punto è che a forza di sbattere la faccia contro il muro a farsi male è la faccia, non il muro”. Lo dice Antonello Cracolici parlamentare regionale del Pd. “Come era prevedibile – aggiunge – la scelta di approvare il rendiconto 2019 prima della decisione delle Sezioni riunite della Corte dei Conti avrebbe potuto generare un serio conflitto istituzionale. Lo avevo detto in aula in tempi non sospetti, c’era un altissimo rischio di trovarsi in questa situazione ma l’arroganza di Musumeci e del suo governo non ha limiti, il guaio è che questo susseguirsi di decisioni fallimentari sta affossando la Sicilia”.