La Festa della Donna, il giorno in cui le donne sono al centro di tutto

festa della donna

L’8 marzo è da tutti conosciuto come la Festa della Donna, una giornata intera per celebrare l’importanza della donna nel mondo. Per 24 ore piovono complimenti, frasi d’effetto e chiunque diventa un paladino difensore del sesso “debole”.

L’8 marzo è un po’ il giorno zero, nell’arco della giornata il principale tema delle discussioni, dei dibattiti sui social e nei salotti televisivi è uno solo: la donna in tutte le sue sfaccettature, dalla parità di genere, ai femminicidi, all’aborto e così via. Poi, allo scadere delle 24 ore quando l’orologio scocca la mezzanotte del 9 marzo, tutto torna come prima. Si riparte da dove ci si era fermati due giorni prima e le lotte quotidiane contro i femminicidi, le lotte per la parità di genere, le lotte che ogni donna porta avanti, passano nuovamente in sordina perché c’è sempre “qualcosa di più importante” di cui parlare. Ma, non preoccupatevi, non è andato tutto perso è solo stato messo in stand-by in attesa dell’8 marzo dell’anno successivo.

E mentre queste proteste, questi dibattiti dovrebbero avere ogni giorno una rilevanza, la Festa della Donna diventa come una scatola piena, colma di cose, che ogni anno tiriamo fuori dall’armadio per ricordare e celebrare, per sole 24 ore, le conquiste politiche e sociali, le discriminazioni e le violenze che la donna ha subito e subisce tutt’oggi.

Perché celebriamo la Festa della Donna?

Ma perché si decise di istituire la Giornata Internazionale delle Donne? Quale fu l’evento, il pretesto che diede inizio a tutto?

La Festa della Donna non nacque sicuramente per il famosissimo incendio, divampato a New York, in cui morirono centinaia di operaie, l’8 marzo del 1908 e non nacque neanche per la repressione poliziesca di un gruppo di operaie tessili a New York.

Il “Woman’s Day” ha origine grazie a Corinne Brown che durante una conferenza del Partito socialista di Chicago, intervenne parlando dello sfruttamento dei datori di lavoro nei confronti delle operaie e delle discriminazioni sessuali subite in termini salariali e di orario di lavoro. Da quel momento le cose iniziarono a cambiare, portando a uno sciopero di circa 20mila operaie a Ney York alla fine del 1909. Con la guerra le lotte e le proteste delle donne subirono una battuta d’arresto, ma l’8 marzo 1917, a San Pietroburgo, le donne diedero vita a una grande manifestazione per la fine della guerra. Le proteste esplosero in tutto il paese, e quell’8 marzo rimase negli annali, tanto che durante la seconda conferenza internazionale delle donne comuniste nel 1921 si decise di indicare l’8 marzo come la ‘Giornata internazionale dell’operaia.