La movida dopo l’epidemia: aree chiuse, pass d’accesso e termoscanner

Domani con la riapertura di tante attività cresceranno le preoccupazioni per le possibilità di contagio. Imputata principale è la movida, perché migliaia di giovani si riverseranno nelle zone di divertimento

Questa frizzante “fase 2 bis” che entrerà in vigore domani, per certi versi sa molto di fase 3. Infatti è in programma il ritorno al lavoro per tante attività, e questo non può che generare qualche apprensione, perché le riaperture commerciali dovranno avvenire nel rispetto della salute.

CHI RIAPRIRÀ

Bar, pub, ristoranti, pizzerie, negozi, parrucchieri, boutique. Da domani saranno tante le attività che si riattiveranno, e di consguenza non mancano le raccomandazioni di mantenere la distanza fisica e di evitare gli assembramenti. Una delle preoccupazioni maggiori è comunque concentrata nell’appuntamento con la “movida” del fine settimana. Quando cioè migliaia di giovani si riverseranno nelle aree tradizionalmente riservate al divertimento serale, dopo quasi 70 giorni di clausura forzata, e si ritroveranno ai Lattarini, in piazza Sant’Anna, all’Olivella, nella zona del Teatro Massimo, e fra non molto anche a Mondello.

IL CONTROLLO DELLE FORZE DELL’ORDINE

È vero, ci saranno polizia e vigili urbani. Già il questore ha stabilito le modalità di intervento e quante forze da mettere in campo. Ma il sindaco Leoluca Orlando ha spiegato che non si può mettere un sorvegliante per ogni cittadino. E ha fatto appello alla responsabilità di ciascuno, invitando a evitare le passeggiate inutili tutti nello stesso luogo. Cioè il «passìo inutile» come lo chiama lui. Ma che a pensarci bene, non è altro che la vera essenza dello struscio, del perdere tempo, dello svagato vagabondare del fine settimana da un posto all’altro. Ma il suggerimento del sindaco è chiaro e perentorio: non tutti e contemporaneamente nello stesso luogo.

POLSO FERMO

Orlando garantisce polso fermo: «Mi dispiace, ma se mi accorgerò che manca quel minimo di principio di cautela con affollamenti fuori controllo, mi vedrò costretto a chiudere le zone a rischio della città». Con le riaperture, comunque, ritorneranno anche le vecchie regole che erano in vigore prima del coronavirus: stop alla musica fuori i locali a mezzanotte e la chiusura di ogni attività due ore dopo.

COSA SUCCEDERÀ

Già ci sono alcune indicazioni delle strategie che verranno messe in pratica proprio nella zona del divertimento serale. Ci saranno «zone a ingresso contingentato», transennate e con un certo numero di varchi. Sono anche previsti termoscanner posizionati agli ingressi. Inoltre doverebbero essere rilasciati dei pass di ingresso, da riconsegnare quando si esce. Questo per consentire un ricambio, con  l’accesso ad altri soggetti, nel limite massimo della capienza prevista per quell’area. A regolare le zone oltre le forze dell’ordine ci potrebbero essere anche associazioni di volontariato. Sono previste sanzioni particolarmente salate, e per i locali chiusure imposte per inosservanza delle misure anticovid. Queste chiusure possono andare da 5 a 30 giorni, oltre a multe molto pesanti.