In Italia il governo è cambiato ed è più deciso che mai a mettere dei paletti e a non lasciare alle dalle ong l’organizzazione degli sbarchi, come finora è avvenuto, con i porti italiani disponibili. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, da poco insediatosi al Viminale, ieri lo ha detto chiaramente in un’intervista rilasciata al Corriere della sera. Ha ribadito che la responsabilità della gestione dei migranti a bordo delle navi che si trovano nel Mediterraneo è dello Stato di bandiera. Il ministro ha detto che si rifà al diritto internazionale e alle convenzioni internazionali, ed ha affermato che negli ultimi anni è stato chiuso un occhio, forse anche due.
Appello dalla Ocean Viking
Ma Nicola Stalla, coordinatore della ricerca e soccorso di Sos Mediterranee, a bordo della Ocean Viking, una delle navi battente bandiera norvegese, ha detto perentorio: “I migranti devono sbarcare senza ulteriori ritardi”. Questa nave Ong è ferma da 10 giorni davanti alle coste siciliane. E dopo il divieto di Italia e Malta di entrare in acque territoriali, ha fatto richiesta di porto sicuro a Francia, Spagna e Grecia. Dalla nave hanno detto: “Sos Mediterranee chiede alle autorità marittime greche, spagnole e francesi e alle altre autorità in grado di prestare assistenza e di consentire lo sbarco immediato in un porto sicuro. Sono in arrivo burrasche nel Mediterraneo e a bordo abbiamo 234 persone stremate da far sbarcare. Questo blocco in mare non è solo moralmente vergognoso, ma disattende importanti previsioni legislative del diritto marittimo internazionale e del diritto umanitario”. Al momento non ci sono risposte da questi tre Paesi interpellati.