Perdere una nipote in modo tragico, e finire nel mirino degli insulti sui social. Dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, in Italia si è avuta un’ondata di commozione e partecipazione, oltre a tanta rabbia per un delitto così crudele. Ma sui social si è dovuta registrare anche tanta cattiveria, prima contro la sorella Elena, additata addirittura come ‘satanista’, ed adesso contro la nonna di Giulia, Carla Gatto, colpevole di aver presentato nei giorni scorsi un libro che ha come protagonista una giovane che si ribella alle violenze del patrigno.
Nel mirino dei soliti odiatori, c’è una intervista, trasmessa sulle tv locali, in cui nonna Carla, parlando della nipote, la ricorda con un sorriso. Evidenziando anche le assonanze tra la trama del suo libro e la drammatica fine della 22enne. Questo atteggiamento poco triste, e poco consono alle circostanze, a molti non è piaciuto. Un utente ha scritto: “La sorella che dopo mezz’ora dà lezioni di patriarcato in tv, il padre che quasi quasi perdona è sempre davanti agli schermi. E adesso la nonna, che, a Giulia ancora non seppellita, presenta il suo libro con la popolarità data dalla povera nipote. Famiglia Cecchettin, ma vaff***”. Ed un’altra ha scritto: “L’intervista alla nonna mi ha lasciata senza parole, è agghiacciante, sembra che parli di una passante o di un caso a lei estraneo. Sembrano tutti automi”.
E ancora: “Mentre tua nipote sta in un marmo gelido a subire un’autopsia e tu con tanto di rossetto continui a ridere presentando un libro come se nulla fosse accaduto, non sei una nonna ma un mostro. Vergogna”. Immancabili poi i complotti evocati da altri utenti, riferendosi ad alcune parole della nonna e del papà di Giulia che hanno parlato di ‘sacrificio’. “Ma voi siete sicuri che sia stata assassinata? Magari con sta famiglia demm*** si è suicidata” hanno scritto. E, a proposito della nonna, c’è chi si concentra sull’analisi delle espressioni facciali della nonna: “Non traspare il minimo dolore in lei per questo dramma e a un certo punto dice su quanto capitato a Giulia che avrebbe ‘preferito che le cose fossero andate come deciso’. Solo farneticazioni
Insomma, l’ennesima occasione persa, per tanti utenti la cui umanità risulta discutibile, per mostrare empatia nei confronti di una famiglia che ha vissuto e sta continuando a vivere una tragedia. Diventa difficile, per chi legge alcuni commenti, pensare che possa esistere la cattiveria di così tante persone, che salgono sul ‘piedistallo’ per pontificare, e per spiegare a una famiglia già provata come dovrebbero reagire alla morte di una figlia, di una sorella o di una nipote.
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