La nuova mappa Ecdc: tutta l’Italia in rosso o arancione tranne una regione

Sei regioni italiane in zona rossa, una verde, tutte le altre arancioni: ecco come cambia la mappa dell’ECDC sul rischio Covid aggiornata al 9 settembre

covid

I dati aggiornati dell’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie sono pubblicati settimanalmente, ogni giovedì. Il Centro monitora la pandemia di Covid-19 in base all’incidenza dei contagi e valuta il rischio per l’Ue. Nei dati del 9 settembre è stata aggiornata la mappa dell’Italia. E si riscontra che i territori in zona rossa scendono a sei. Si tratta di Toscana, Marche, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Il resto del Paese è arancione, compreso il Lazio che la scorsa settimana era in rosso. Rispetto alla mappa del 22 luglio, la situazione è peggiorata notevolmente.

Come possiamo vedere nella nuova mappa Ue aggiornata a giovedì 9 settembre, la situazione dell’Italia è la seguente:

  • Zona rossa: Sicilia, Calabria, Basilicata, Sardegna, Toscana, Marche
  • Zona arancione: Campania, Puglia, Molise, Lazio, Abruzzo, Umbria, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige. Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Liguria
  • Zona verde: Valle d’Aosta

I CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

La classificazione delle zone Ecdc avviene su una scala di 5 colori: verde, arancione, rosso, rosso scuro e grigio. Un’area è verde se l’incidenza dei contagi a 14 giorni è inferiore a 50 casi su 100.000 abitanti. E quando il tasso di positività ai tamponi è inferiore al 4%. Anche l’incidenza deve essere inferiore a 75 e il tasso di positività è inferiore all’1%. Il rosso scatta con un’incidenza a 14 giorni che va da 75 a 200. Il tasso di positività al test deve essere sopra il 4%; inoltre il tasso di nuovi casi deve essere superiore a 200 ma inferiore a 500.

Per la zona arancione si devono registrare meno di 50 casi su 100mila abitanti. Un tasso di positività ai tamponi pari o superiore al 4%. L’arancione scatta anche con un tasso di incidenza dei contagi maggiore di 50 e inferiore a 75 e un tasso di positività al test pari o superiore all’1%.