La Palermo che verrà: turismo, ambiente, università

Tre settori colpiti in maniera discordante dall’emergenza coronavirus cercano di ripartire tra difficoltà e speranze

La Palermo che verrà è il titolo dato alla diretta Facebook di Palermo Live, che, nel dibattito, ha avuto il piacere di ospitare tre esponenti di settori ben differenti della nostra comunità. Nicola Farruggio, in qualità di presidente dell’associazione Palermo Hotels, che raggruppa tutte le strutture ricettive della provincia, il segretario regionale della Fai Cisl Pierluigi Manca, esponente del sindacato che raggruppa il settore agroalimentare e l’ambiente e Giulio Caramanna, coordinatore d’Ateneo dell’associazione studentesca ReAzione.

SETTORE ALBERGHIERO E RICETTIVO

Da diverso tempo – afferma il presidente Ferruggia – abbiamo provato a far comprendere alle istituzioni che il sistema del turismo non potrà che avere una ripartenza. Nelle migliori delle ipotesi può essere una prova tecnica. Gli operatori della recettività, investendo nelle riaperture, stanno cercando di sostenere i costi necessari, ma sappiamo che questa estate e questa stagione genereranno delle perdite. Quello che abbiamo perso, chiaramente non è recuperabile e quello che guadagneremo non sarà sufficiente per colmare il 50% delle perdite. Molte strutture hanno deciso di rimanere chiuse in questa stagione. Nella primavera 2021 si comincerà a ricostruire tutto quello che era stato sfaldato dall’emergenza covid-19, economia che– secondo Ferruggia – non si ristabilizzerà prima del 2022“.

IL RUOLO DELL’AMBIENTE

Noi di Fai Cisl, abbiamo provato a vedere l’ambiente – dichiara il segretario regionale Manca – come una risorsa. Riportare al centro del dibattito nazionale il tema dell’ambiente, anche per quanto riguarda il settore lavorativo, pensiamo agli agricoltori, era una questione importante. Un messaggio che è passato, come testimonia il patto di crescita siglato con il Governo e che vede l’ambiente come uno dei punti cardine. Un investimento sulla nostra filiera penso che possa garantire lavoro, salute e tutela dell’ambiente. Come federazione abbiamo provato a compiere dei gesti concreti sul territorio italiano e siciliano: pensiamo a Pollina in provincia di Palermo in cui abbiamo recuperato un boschetto. Crediamo sia necessario – conclude – un approccio culturale sull’ambiente, penso sia la sfida del futuro“.

L’UNIVERSITÀ ANCORA FERMA

Anche il settore universitario e dell’istruzione in generale – evidenzia Caramanna –, avrà delle perdite formative. Sono trascorsi mesi interi di lavoro che potevano essere condotti in presenza di docenti e studenti. Ad oggi la Palermo universitaria è ferma a prima del 4 maggio. Tutto è rimasto immutato rispetto alla situazione di lockdown che abbiamo avuto nei mesi di marzo ed aprile. Le lezioni si sono svolte interamente grazie all’ausilio della tecnologia e quindi a distanza, sia quelle della sessione estiva che parte della sessione invernale. Come associazione abbiamo avanzato delle proposte chiare, concrete e attuabili. Avevamo cercato un dialogo con il rettore per discutere – spiega – della possibilità che la sessione di esami potesse avvenire di presenza nei casi in cui vi siano meno di 40 studenti prenotati. Stessa cosa sul tema delle lauree. Molti studenti rischiano nuovamente di vivere il momento più bello della carriera universitaria dalle proprie case. Abbiamo proposto in questo caso, di organizzare, in uno dei tanti spazi aperti della città, come il Foro Italico, la proclamazione“.


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