La redazione del Giornale di Sicilia sciopera contro le decisioni dell’editore

Affidati al sindacato 10 giorni di sciopero. La redazione spera che la parte editoriale faccia un passo indietro. La risposta dell’editore e la nota dell’Assostampa

La redazione del Giornale di Sicilia ha proclamato un giorno di sciopero, per cui venerdì 20 gennaio il quotidiano non è in edicola. Secondo una nota del cdr, la decisione è stata presa contro il piano dell’azienda che chiede «riduzioni di stipendio e tagli alla produzione.

La nota del cdr della redazione

«L’editore torna a usare l’accetta nonostante nei venti mesi appena trascorsi la redazione, con senso di responsabilità, abbia accolto pesanti sforbiciate di retribuzione e di organico (13 giornalisti in meno) per consentire di ammortizzare gli effetti della crisi – scrive il comitato di redazione – Ma l’azienda in queste settimane ha ricominciato a chiedere nuovi sacrifici, impossibili da sostenere perché impoverirebbero clamorosamente il giornale e imporrebbero riduzioni di stipendio enormi proprio nel momento in cui l’inflazione sta erodendo la ricchezza delle famiglie. La redazione ha affidato al sindacato 10 giorni di sciopero. Speriamo che la parte datoriale faccia un passo indietro – conclude il cdr – e ragioni sullo sviluppo del giornale e non più di tagli».

La risposta dell’editore

L’editore ha risposto scrivendo che «il comunicato del cdr sorprende per l’intempestività e la virulenza nei toni. Intempestività, perché segue una discussione già avviata e che ritenevamo potesse avere un risultato diverso, in quella sede di confronto che questa azienda comunque ha sempre auspicato e inteso perseguire. Ci preme però con i nostri lettori, chiamati in causa dal cdr, condividere un dato sui costi di gestione: il lavoro domenicale comporta una maggiorazione del 155%. Sostenibile?».

«Sfugge probabilmente al comitato di redazione che il Giornale di Sicilia è un’azienda e come tale deve rispondere all’esigenza di un equilibrio economico e finanziario indispensabile a garantirne la continuità. Continuità per il Giornale e per i suoi dipendenti – aggiunge l’editore -. Virulenza nei toni, perché non si tiene in alcun conto quanto è stato fatto in questi anni, facendo passare la società come un “esattore” che “batte cassa sulla pelle delle famiglie”. È troppo per chiunque, soprattutto per un editore che ogni anno ha dovuto ricapitalizzare per garantire investimenti e puntualità nel pagamento degli stipendi».

«La speranza resta quella di trovare una soluzione condivisa – conclude la nota dell’editore – fermo restando che l’azienda deve comunque mettere in atto tutte le procedure che le consentano di perseguire l’improcrastinabile obiettivo dell’equilibrio dei conti di gestione».

L’Assostampa

Questa la nota dell’Assostampa: “L’Associazione Siciliana della Stampa e la sua Sezione di Palermo sono solidali con i giornalisti del «Giornale di Sicilia» che hanno proclamato un giorno di sciopero per protestare contro il piano dell’Editore che prevede la soppressione dell’edizione del lunedì. La crisi della carta stampata è sotto gli occhi di tutti. Ma il processo di riduzione dell’offerta non può essere l’unica risposta. L’abbattimento dei costi del personale giornalistico rischia di innescare una spirale che impoverisce la Sicilia dell’informazione. Auspichiamo che Editore e Comitato di redazione trovino una mediazione opportuna per salvare l’equilibrio economico dell’azienda che non si può pensare di raggiungere riducendo pesantemente le retribuzioni”.

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