Il presidente della Regione Siciliana tuona contro la narrazione che vorrebbe il turismo siciliano in crisi per via della siccità. “Palesemente falso. Stiamo assistendo a una delle più grandi operazioni di mistificazione che io abbia mai visto nella vita. Sono in continuo contatto con il presidente della Federalberghi. Il suo vice ha rilasciato una dichiarazione nella quale conferma il flusso di turisti in aumento in Sicilia. E questi sono dati oggettivi che non possono essere confutati”. Così Renato Schifani ha dichiarato in un’intervista al Giornale.
Sull’articolo pubblicato dal New York Times sulla crisi idrica in Sicilia prosegue: “L’obiettivo è creare la notizia. Da sempre lanciare l’allarmismo fa crescere le notizie. È uno dei meccanismi dell’informazione. Scrivere che le cose vanno bene non fa notizia. Il lettore è più interessato alle tragedie. Più tragedie più copie. È una strategia spregiudicata di mercato, che io ho sempre contestato. Stavolta è vittima la Sicilia”.
“Che ci sia un problema di siccità è un fatto oggettivo. Innegabile – continua Schifani -. Dobbiamo distinguere i due livelli del problema. Sono presidente della Regione da un anno e mezzo e eredito 20 anni di assenza di politica sulle acque, sulle irrigazioni, sulle dighe, sulle reti idriche delle città. 20 anni di immobilismo. E questo è il primo livello del problema. Il secondo livello è dato dal fatto che il nostro modello climatico oggi è assimilato a quello del Marocco o dell’Algeria. Dal mese di maggio non c’è stata la minima precipitazione”.
“Mi sto muovendo su due direttrici – dice Schifani -. La prima è quella di affrontare l’emergenza. Ci sono 20 milioni messi a disposizione dallo Stato e 28 messi dalla Regione per fare in modo che si individuino rapidamente dei pozzi che assicurino subito l’approvvigionamento e anche l’irrigazione. La seconda, a medio termine, è l’utilizzo dei fondi di coesione che ci sono stati assegnati – abbiamo firmato l’accordo col governo Meloni, e ringraziamo la presidente – per il rifacimento totale della rete idrica di Agrigento (i lavori partono in questi giorni); e in più ho dovuto con mio grande stupore stanziare circa 90 milioni per ripristinare tre dissalatori abbandonati 14 anni fa e ora inutilizzabili”.
“Ora servono emergenza e strategia – prosegue -. Finora nessuno si è misurato con questi problemi”. Il ministro per la Protezione civile Musumeci ha dichiarato: “Soltanto il 30% delle risorse sono state utilizzate per il contrasto alla siccità. Non è così. Innanzitutto stiamo cercando di individuare i pozzi, e i pozzi non si trovano dall’oggi a domani. Comunque abbiamo utilizzato finora non il 30 ma il 60 per cento delle risorse. Mi fermo qui. Perché sono concentrato sul fare, non sul fare polemiche con chi mi ha preceduto”.