La Sicilia con i confini aperti ritrova i turisti: i telefoni squillano

Appena due giorni dopo l’apertura dei confini dell’isola, l’ambiente turistico si risveglia. Cominciano ad arrivare le telefonate per informazioni o prenotazioni. Si stimano 2, 5 milioni di presenze

C’è un sorriso nell’ambiente degli alberghi, dei villaggi e dei tour operator: i telefoni come per miracolo hanno ricominciato a squillare, e c’è un certo ottimismo per la ripartenza. Gli operatori si sbilanciano: «La regione pronostica due milioni e mezzo di presenze, ma potrebbero arrivarne anche di più».

INFORMAZIONI PER METÀ GIUGNO E PER LUGLIO E AGOSTO

Come riporta La Repubblica, Giuseppe Rosano, leader di “Noi albergatori di Siracusa”che era in allarme fino qualche giorno fa, adesso è più tranquillo: «Stranamente – dice – le prenotazioni stanno già arrivando. Dico stranamente perché appena 48 ore fa ero molto più pessimista. Chiamano per lo più dal Nord, chiedono informazioni per metà giugno e poi per tutto luglio e agosto».

SI TEME PER I TEDESCHI

A Cefalù c’è meno entusiasmo. Franceso Randone, che guida gli albergatori e gestisce la “Baia del Capitano” dice a proposito della ripartenza: «I francesi dovrebbero ricominciare ad arrivare da luglio, ma il problema sono i tedeschi. Ce ne saranno pochissimi». E il tour operator Dario Ferrante aggiunge: «In Germania vengono spinte molto alcune destinazioni, come Spagna e Grecia. Eppure qualche segnale c’è: proprio dalla Germania sono arrivate le prime richieste di informazioni. Le prossime settimane saranno rivelatrici e ovviamente saranno determinanti le compagnie aeree».

A PALERMO SI PREPARANO PACCHETTI ARABO-NORMANNI

Anche a Palermo c’è un certo risveglio. Giovanni Masaniello, a capo delle Guide turistiche, è fiducioso: «Vogliamo ripartire – dice ─. Stiamo programmando vari pacchetti: dalla Palermo arabo-normanna alla Palermo dei Florio, fino a Palermo al tramonto. Le prime richieste di informazioni arrivano già». Ma anche per lui c’è il problema delle compagnie aeree e dei distanziamenti. Infatti aggiunge: «Occorre che le compagnie aeree ripartano. Il numero di persone a bordo dei voli o degli autobus è ancora limitante. Lo stesso vale per i partecipanti alle visite guidate. Non potrà essere così per sempre».