Home Economia e lavoro La Sicilia riapre i confini ma non a tutti: è ancora presto per tre regioni del nord

La Sicilia riapre i confini ma non a tutti: è ancora presto per tre regioni del nord


Redazione PL

Il 3 giugno via libera ma non per Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, regioni che fanno ancora registrare un alto tasso di contagi.

L’andamento del contagio sembra finalmente consentirlo: il presidente della Regione Nello Musumeci, è pronto a riaprire i confini della Sicilia. Il confronto sull’argomento, nei giorni scorsi è stato acceso, tanto da monopolizzare l’attenzione dei media e di chi, nell’isola ha il desiderio di approdarvi il prima possibile. A comandare, come ben si sà è sempre il virus, ecco perchè, se fino al 3 giugno non vi saranno variazioni le porte sarano aperte. Ma non per tutti, dal momento che per la Lombardia il provvedimento potrebbe slittare di due settimane così come anche per il Piemonte e L’emilia Romagna. 

Il 29 maggio si avranno i dati sensibili per stabilire se queste ultime regioni potranno o meno essere autorizzate. Ma, si badi bene, non sarà quello il giorno della decisione. Gli esperti si prenderanno infatti almeno altre 24-36 ore per vedere l’andamento della curva e solo allora si riunirà il governo: è probabile dunque che la decisione arrivi tra l’1 e il 2 giugno.

A chiarire che la riapertura non sarà comunque un mero discorso di numeri ci pensano alcune fonti del Governo: “C’è una questione di opportunità politica che dovrà essere valutata”. Si ribadisce infatti che, ad oggi la Lombardia continua ad avere il 50% dei nuovi contagi e 25 mila attualmente positivi su un totale di 55 mila in tutta Italia. Numeri ancora troppo importanti che non possono che rendere guardinghi i governatori delle Regioni più “tranquille”. 

“La curva continua a piegarsi dal lato giusto, ma serve cautela” ripete il ministro della Salute Roberto Speranza. Ma non è escluso che anche per Piemonte ed Emilia Romagna si possa decidere di ritardare l’apertura dei confini di una o due settimane. Dunque non è affatto escluso che, alla fine, si possa seguire la linea dei due binari: uno per la Lombardia e uno per il resto d’Italia.

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