Cosa ha fatto affondare il veliero britannico Bayesian di circa 50 metri, con 22 persone a bordo, al largo di Porticello? I testimoni hanno parlato di un vortice in mare, simile ad un piccolo tornando, che in pochissimo tempo ha spazzato via tutto.
Ma non si tratterebbe di una “tromba d’aria”, così come spesso si è abituati ad indicare fenomeni simili. Abbiamo chiesto maggiori chiarimenti al meteorologo Edoardo Ferrara, di 3B Meteo, su cosa possa aver causato il naufragio del veliero e sulla formazione di tali fenomeni.
“Molto probabilmente si è trattato di un downburst – o raffica discendente –, una forte raffica di vento lineare che scende dal centro del temporale, attraverso correnti discendenti, per poi espandersi, una volta toccata la terraferma, in senso orizzontale lungo il territorio. Raffiche di vento molto violente e improvvise. Fenomeni di questo tipo, sicuramente estremi, – continua Ferrara – ci sono sempre stati in passato. Ma è chiaro che in un mondo più caldo come quello di oggi, in cui abbiamo temperature spesso sopra la media, comprese anche quelle dei mari (ricordiamo che quelle del Mediterraneo sfiorano se non raggiungono in alcuni casi i 30°C), c’è molta più energia a disposizione per le perturbazioni che così trovano un potenziale maggiore. Anche se non possiamo escludere altri scenari, nel caso specifico avvenuto a Porticello, il temporale è stato molto intenso perché ha trovato un terreno fertile dopo tanti giorni di calura e la temperatura del mare comunque elevata”, conclude l’esperto.
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