Messina Denaro, “Raccontò che era medico e che doveva curare il Covid”: la testimonianza

Ad amici di famiglia di Lorena Lanceri, la “vivandiera”, il boss si era presentato come Francesco Salsi, medico anestesista

Nell’ultima puntata di “Non è l’Arena”, condotto  da Massimo Giletti, l’argomento principale è stato ancora una volta la latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Ed è stato mandato in onda un servizio del giornalista Silvio Schembri, con l’intervista ad una coppia che ha raccontano di aver incontrato il boss di Castelvetrano a casa di Lorena Lanceri, la donna arrestata assieme al marito Emanuele Bonafede per averne favorito la latitanza.

Marito e moglie hanno detto che c’era una buona frequenza con i Buonafede e che talvolta avevano incontrato Messina Denaro. Quest’ultimo si era presentato come un amico di famiglia con il nome di Francesco Salsi, medico anestesista, separato con tre figlie, due delle quali abitanti a Palermo.

Il “Dottor Salsi” a Messina per curare il Covid

Durante il Covid non lo hanno più visto. Così Lorena Lanceri li ha informati che nel periodo del lockdown il “Dottor Salsi” lavorava a Messina. Fece anche vedere agli amici un messaggio nel quale il  “medico” li salutava, scrivendo che era stato un piacere averli conosciuti. E che “In questo momento storico lui doveva essere presente per far parte della storia. Cioè nelle equipe mediche per curare il Covid…”.

“Noi siamo rimasti terrorizzati”

Nell’intervista, l’amica dei Bonafede ha detto: «Noi siamo rimasti terrorizzati. Io quando ho visto la foto sono morta. Ce l’hanno presentato nel 2018, 2019, e mio marito stava male. Siccome era un medico, ha pure dato un suo parere su una risonanza magnetica. “Non hai niente di male, ha detto, stai tranquillo, a quest’ora saresti già morto”. Non avevamo il suo numero di telefono perché era no social, non amava i cellulari».

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