Quando la Volkswagen Passat, a motore spento, si è avviata nella breve discesa verso l’asilo I° maggio dell’Aquila, a bordo c’era solo lui, un ragazzino di appena dieci anni. L’auto ha terminato la sua tragica corsa contro una cancellata, che avrebbe dovuto proteggere il giardino dove i bambini giocavano. Ma la Passat ha abbattuto quella recinzione e ha travolto sei bambini, dai 3 ai 5 anni, che stavano provando a caricare un piccolo camion con del brecciolino. E, per questo, erano accovacciati. Un destino assurdo che ha interrotto a 4 anni la vita di Tommaso D’Agostino e messo a rischio quella di altri cinque piccoli, della stessa età. Tre di loro sono stati trasportati a Roma, due femminucce sono ricoverate al “Gemelli”.
Difficilmente chi ha visto la dinamica di ciò che è accaduto mercoledì pomeriggio in quell’asilo riuscirà a dimenticare Ed è ancora più difficile che ci riesca il ragazzino che in quei secondi si trovava a bordo dell’auto impazzita, che, per cause ancora da accertare, si è avviata lungo la discesa. Il Messaggero ha riportato una frase che Il ragazzino, sconvolto, avrebbe pronunciato : “L’ho ucciso io, l’ho ucciso io”, avrebbe gridato. Un pianto inconsolabile, un pianto isterico in una crisi di nervi sopraggiunta davanti all’orrore di quanto aveva visto accadere davanti ai suoi occhi. Nell’impotenza di poter fare qualcosa per evitare la tragedia. Gli hanno dovuto gettare sul capo acqua fresca per cercare di placare i suoi fremiti.
Il decenne era rimasto in auto, nello spiazzo che sovrasta l’asilo. La mamma, una 38enne, era scesa per prendere gli altri due figlioletti, due gemellini. Sarebbe tornata in macchina dopo qualche minuto. In quella manciata di secondi è successo qualcosa che gli investigatori devono ancora stabilire. Il mezzo è stato sequestrato: i rilievi disposti dalla Procura dovranno chiarire se il freno a mano fosse stato inserito, se invece si sia trattato di un guasto meccanico non preventivabile, o altro. Un distinguo penalmente determinante. Intanto la mamma, B.R.Z, queste le iniziali, è stata incriminata per omicidio stradale. È di origini bulgare, e fa parte di una famiglia che da anni vive e lavora all’Aquila dove è perfettamente integrata e stimata.