La Uefa ha deciso: la Russia esclusa da qualsiasi competizione calcistica
Il Comitato esecutivo della Uefa ha escluso dalle coppe le squadre della Federazione russa. Stessa misura presa per calcio a 5, giovanili, donne e dilettanti
Il Comitato esecutivo dell’Uefa, già alla fine dello scorso febbraio aveva sospeso le squadre russe dalle competizioni in corso di svolgimento, e spostato la finale di Champions League da San Pietroburgo a Parigi. Ieri è arrivata una ulteriore mannaia. Il Comitato ha deciso di escludere nella prossima stagione tutti i club russi da qualsiasi competi<ione calcistica. Tutti, indistintamente. Quindi nessun club parteciperà alla Champions League 2022-2023, all‘Europa League e Conference League. E nemmeno le donne potranno partecipare con la nazionale ai prossimi europei in Inghilterra a luglio, e, ovviamente, ai Mondiali 2023. Queste le misure più clamorose. Ma in realtà l’Uefa ha bandito, cacciato, cancellato tutto il calcio russo, che sparisce dalla scena internazionale. Sia quello a 11 che quello a 5. Fuori tutti: uomini, donne, ragazze, ragazzi, professionisti e dilettanti. Nella prossima stagione dovunque si giocherà a calcio, non potrà esserci alcun club o nazionale russa a disputarlo. Questo per almeno un anno, fino a giugno 2023, poi dopo si vedrà, dipenderà dalla situazione politica.
PROBABILMENTE LA UEFA SARÀ SEGUITA DA ALTRE FEDERAZIONI
Saranno inoltre azzerati tutti i coefficienti Uefa totalizzati fin qui da nazionali e club. Ripartiranno dai coefficienti più bassi ottenuti negli ultimi cinque anni. Inoltre è stata respinta la candidatura della Russia per ospitare gli Europei maschili del 2028 o del 2032. Ci saranno più possibilità per l’Italia, che ha fatto un pensierino all’Europeo 2032. L’Uefa è la prima grande federazione sportiva internazionale ad adottare simili misure nei confronti di club e nazionali, ma è presumibile che verrà seguita dagli altri sport di squadra. Quanto alle discipline individuali, la questione è più complessa, e finora ognuno si è regolato in maniera diversa. Come per il tennis, che in alcuni tornei, come quello di Wimbledon, ha previsto il bando degli atleti russi, mentre in altri non c’è stato nessun allontanamento, come a Roma e a Parigi.