La virologa Ilaria Capua propone di fare pagare ai “no vax” i costi del ricovero

La Capua ipotizza di fare pagare ai ricoverati no vax un ticket di mille-duemila euro al giorno solo per letto, biancheria, mensa, servizio di pulizia e utenze

Ilaria Capua, 55 anni, è una virologa ricercatrice e professoressa universitaria presso l’Università della Florida. È molto apprezzata in campo scientifica, ed ha ricevuto gli elogi di riviste di settore come Seed e Scientific American. È stata anche deputata, dal 2013 al 2016, con Scelta Civica. La ricercatrice e professoressa universitaria oggi, con un durissimo intervento sul Corriere della Sera, si scaglia contro i “no vax”. La docente , innanzi tutto, fa una distinzione fra due diverse categorie di coloro che rifiutano il vaccino Covid

In primis, dice la Capua, gli estremisti, cioè “quelli che mai e poi mai si farebbero inoculare un preparato biotecnologico come un vaccino, perché temono di diventare creature geneticamente modificate”. Poi, continua, ed evidenzia quelli che sono diventati “convinti sostenitori del «ma io anche no», attraverso “chiacchiere da bar, cose sentite in tv e una sana dose di egoismo”. Per la virologa certe posizioni compromettono comunque la campagna di vaccinazione e di sicuro comportano danni sia in termini umani che economici. Da qui è nata la sua proposta, che sta facendo molto discutere.

PER LA CAPUA I NO VAX DOVREBBERO PAGARE UN TICKET PER L’ OSPEDALE

“Ogni malato di Covid ricoverato in terapia intensiva o subintensiva ─ dice Ilaria Capua ─, costa decine e decine di migliaia di euro». E chiarisce: «Le vittime di oggi e dei tempi a venire, saranno individui che non hanno iniziato o completato il ciclo di vaccinazione. In altre parole, sono solo i non vaccinati a finire in ospedale. E, a prescindere dall’età anagrafica, saranno soltanto i non vaccinati a incidere sul bilancio degli ospedali». Per questi la virologa immagina di proporre «una piccola franchigia, per non dire ticket”, riguardante i costi “non sanitari” dell’ospedale. Quindi letto, biancheria, mensa, servizio di pulizia, utenze. Si tratterebbe, tradotto in soldoni, di mille o duemila euro al giorno. Di certo, c’è da dire, i numeri della campagna vaccinale, che fino a poche settimane fa procedeva a passo svelto, e che adesso sono come in una fase di stallo, danno ragione ai timori della studiosa.