In gran parte delle strutture private siciliane convenzionate con il servizio sanitario, per tutto il 2022 non è più possibile fare esami e visite specialistiche pagando solo il ticket. Infatti il budget concesso dalla Regione si è già esaurito, e quindi per i pazienti le prestazioni sono assicurate solo a pagamento. Questo è quanto si legge nell’edizione odierna del Giornale di Sicilia, al quale un lettore ha segnalato che per fare gli esami del sangue alla figlia affetta da un handicap del 100% ha dovuto pagare. Infatti nel laboratorio dove si era recato, gli hanno riferito che essendo finito lo stanziamento della Regione del 2022, bisogna saldare interamente il costo delle prestazioni. Oppure rimandare tutto all’anno prossimo.
Dalla Regione Giuseppe Sgroi, capo di gabinetto dell’assessore Giovanna Volo, spiega che «il budget per i privati è suddiviso in dodici mensilità e non c’è la possibilità di sforare rispetto a quanto viene assegnato a ciascuna di esse. Il decreto con le somme per il prossimo anno è già determinato ma sono le Asp provinciali che dovranno stipulare i contratti con le singole strutture».
Ma Salvatore Gibiino, presidente del sindacato Sbv che fa parte del Cimest, il coordinamento della medicina specialistica del territorio, contesta il metodo della Regione: «Il budget che ogni anno è destinato ai laboratori e per le visite specialistiche è insufficiente e non rispetta i fabbisogni sanitari. Tanto è vero che ogni anno siamo costretti a sospendere le prestazioni. Per questo motivo abbiamo chiesto di applicare alle Asp l’articolo 8 del piano regionale delle liste d’attesa che permetterebbe di sottoscrivere accordi integrativi per aggiungere un ulteriore stanziamento in modo da non interrompere l’attività. Ma finora non è arrivata nessuna risposta».
Foto libera Karolina Grabowska