Santa Flavia, l’alunno salvato dal 118 a scuola: il racconto del medico

Il battito del cuore dello studente della scuola di Santa Flavia è ripartito con la rianimazione fatta dall’equipe del 118

anziano

Un alunno di 13 anni ieri ha avuto un malore nel bagno di una scuola di Santa Flavia, nel Palermitano. In base a una prima ricostruzione dei fatti, il ragazzo intorno alle 9.30 avrebbe chiesto all’insegnante di andare in bagno. Dopo venti minuti però non era ancora rientrato in classe, e quindi è scattato l’allarme. Il personale scolastico ha trovato il 13enne accasciato sul pavimento, privo di sensi. Insegnanti e personale tecnico hanno provato a rianimarlo praticando il massaggio cardiaco e contemporaneamente è stato chiesto l’intervento di un’ambulanza del 118, che è giunta sul posto con un medico a bordo.

Si è provato a fare ripartire il cuore dello studente con il defibrillatore; le manovre sono continuate anche sul mezzo di soccorso diretto all’ospedale dei Bambini. Il ragazzo adesso è ricoverato in condizioni critiche nel reparto di Rianimazione del Di Cristina. La prognosi è riservata, anche se con il passare delle ore ci sono stati segni di lieve miglioramento. Le cause dell’arresto cardiaco restano incerte: le ipotesi formulate sulle prime battute sono quelle di uno choc anafilattico, di una emorragia, di un infarto o un aneurisma. Ma occorrerà completare gli accertamenti scientifici per ottenere un quadro completo sulla vicenda e sulla storia clinica. 

Il racconto del medico rianimatore

Il Giornale di Sicilia ha riportato quanto ha detto il medico rianimatore Anna Calcaterra, che è arrivato a bordo dell’ambulanza del 118. Ha ricordato, non senza emozione, le fasi disperate dell’intervento per rianimare il ragazzo, coordinato dalla sala operativa diretta dal dottore Fabio Genco. «Avevamo terminato un soccorso a Bagheria – ha detto la dottoressa ─ e dalla operativa è arrivata la richiesta urgente di recarci nella scuola di Santa Flavia perché uno studente si trovava in arresto cardiaco. Era andato in bagno e si sono accorti che si era accasciato e non dava segni di vita. Ho trovato il personale della scuola che, in collegamento telefonico con i miei colleghi della sala operativa, stava praticando il massaggio cardiaco. Appena arrivata ho iniziato le manovre. Lo studente è stato intubato per consentire all’ossigeno di arrivare al cervello e mi sono accertata che le vie respiratorie fossero libere. Attraverso il massaggio cardiaco e le manovre rianimatorie il cuore ha ripreso a battere. Una volta stabilizzato lo abbiamo portato sull’ambulanza e di corsa all’ospedale dei Bambini. Il ragazzo a poco a poco ha ripreso il colorito roseo. Lo zio che è salito con noi in ambulanza ha raccontato che il nipote non soffre di alcun disturbo né alcuna malattia».

Le indagini dei carabinieri nella scuola di Santa Flavia ed in ospedale

La dottoressa Calcaterra ha precisato che «è stato un lungo intervento, ma quando dai una speranza a un paziente, hai dentro di te tanta felicità. Il nostro è un lavoro di squadra e devo dire grazie ai colleghi dell’ambulanza in servizio a Misilmeri. Giovanni Ferraro soccorritore e Giovanni Grisafi infermiere. La presenza dei medici rianimatori sulle ambulanze è fondamentale. Questo intervento ne è la prova tangibile».

Sul caso sono al lavoro i carabinieri della compagnia di Bagheria, che ieri hanno raggiunto la scuola di Santa Flavia e poi l’ospedale. I militari hanno parlato con insegnanti e personale dell’istituto, con i compagni dell’alunno, con i familiari del ragazzino e con i medici. Bisognerà accertare, tra l’altro, se lo studente avesse preso farmaci o mangiato qualcosa che potrebbe avergli fatto male sino a fargli perdere i sensi.

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