La tragedia di Siculiana ha fatto il giro dello Stivale arrivando anche a Roma. La morte del ragazzo eritreo, investito da una macchina mentre fuggiva dall’hotspot, ed il ferimento di tre componenti delle Forze dell’Ordine, ha riacceso il dibattito, mai sopito, sull’emergenza migranti in Sicilia. Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno del Governo di Giuseppe Conte, e Nello Musumeci, governatore della Regione Siciliana, sono intervenuti sul fatto.
Correre ai ripari immediatamente. Questo il sunto delle dichiarazioni di Luciana Lamorgese, il ministro dell’Interno del Governo attualmente al comando dell’Italia:
“Il ministero dell’Interno è impegnato quotidianamente per gestire in sicurezza una rete molto complessa di centri di accoglienza. Simili tragedie come quella della morte del migrante investito da un’auto, non devono più ripetersi. Esprimo la mia vicinanza e formulo gli auguri di pronta guarigione ai tre poliziotti rimasti feriti. È già stato disposto un significativo alleggerimento delle presenze nel centro di Siculiana che, negli anni precedenti, ha raggiunto anche punte di 400 migranti ospitati contemporaneamente. Sono attualmente 65 per turno, gli operatori di polizia e militari impegnati nell’attività di vigilanza del centro“.
Torna alla carica anche Nello Musumeci, governatore della Regione Siciliana che ha sostenuto, nella Capitale, un confronto serrato con il Premier:
“Al di là di misure economiche inadeguate, continuo a ripetere che esiste in Sicilia ed è sempre più forte una emergenza sanitaria, per la quale attendiamo fatti concreti. Nel pomeriggio di ieri abbiamo trasmesso alle prefetture il documento della task force sanitaria sugli hotspot e sui centri di accoglienza. Lampedusa sta scoppiando. E ci aspettiamo che lo svuotamento dell’Isola avvenga oggi, come concordato nell’incontro romano. Siculiana? Anche la tragica morte del giovane eritreo scappato dal centro di accoglienza, suona a monito: questa situazione emergenziale non può essere trattata come ordinaria. E la sensazione è proprio questa“.