Lampedusa: dieci agenti di Palermo addetti a migranti positivi al Covid

«Lampedusa è una bomba epidemiologica». L’allarme dei sindacati sulla situazione dell’isola, dopo la positività di 10 agenti

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L’ufficio stampa della Questura di Palermo ha confermato che dieci agenti in servizio a Palermo, ma attualmente impiegati a Lampedusa come addetti ai migranti sono risultati positivi al Covid-19. Per quattro, come rende noto Nicola Di Maria, segretario nazionale del Coisp, sarebbe già stata accertata la variante inglese. I dieci agenti si trovano tutti in un hotel di Lampedusa, ed avrebbero manifestato i sintomi del contagio dopo che nei giorni scorsi sono approdati centinaia di migranti.

SOVRAFFOLLAMENTO A LAMPEDUSA

Per verificare in prima persona le condizioni dell’isola, nei mesi scorsi il segretario nazionale del Coisp Di Maria si era recato a Lampedusa insieme al segretario regionale Maurizio Senise. Entrambi si erano detti molto preoccupati per quello che accade sull’isola, dove le regole anti-Covid non possono essere rispettate, ed hanno denunciato una «evidente mancanza di sicurezza». Come si può leggere nel Giornale di Sicilia, Di Maria in una nota ha scritto: «Il 21 febbraio nell’hotspot di contrada Imbriacola c’erano già 1300 ospiti a fronte di una capienza di 192 persone. In una condizione simile di sovraffollamento saltano tutti i protocolli di sicurezza».

L’INTERVENTO DEL FSP POLIZIA DI STATO

Sulla situazione di Lampedusa e della situazione dei dieci agenti, come scrive Agrigentonotizie.it è intervenuto anche Valter Mazzetti, segretario generale Fsp polizia di Stato: «Nessuna meraviglia che lo sfacelo della gestione dei migranti in molti centri di accoglienza produca danni soprattutto per la salute dei poliziotti italiani ─ ha detto ─. Fin dalla scorsa estate stiamo dando l’allarme rispetto a una situazione esplosiva, a strutture non adatte a fronteggiare l’emergenza sanitaria che a nostro avviso sono bombe epidemiologiche soprattutto a causa dell’estremo sovraffollamento, a servizi per noi concepiti in maniera tale da esporre inutilmente gli operatori a rischi elevatissimi. Oggi altri quattro agenti in servizio a Lampedusa positivi, e sei in attesa di tampone molecolare, pagano l’indifferenza e la superficialità di qualcuno, ed è ora che si accerti di chi, e che questo qualcuno paghi. Non si può giocare così con la salute dei poliziotti».

«UNA SQUADRA ALL’INTERNO COME DETERRENTE PER ARGINARE TUMULTI»

Mazzetti ha sottolineato una circostanza inquietante: «Per noi è un rischio eccessivo lasciare una squadra all’interno del centro, considerato che moti ospiti non tengono la mascherina. L’abbiamo scritto al dipartimento. ci hanno risposto affermando che mentre altri operatori restano fuori, una squadra deve rimanere dentro come “deterrente” per arginare tumulti o per sorvegliare che non ci siano allontanamenti. E’ chiara la debolezza di queste argomentazioni: con più di mille ospiti, infatti, dieci agenti non possono sedare alcun tumulto, né qualcuno può essere trattenuto con la forza, perché gli ospiti non sono privati della loro libertà personale».