Gesto malsano a Lampedusa. Il cielo di una delle isolette più famose della Sicilia è stato vergato da nubi nere di fumo ed accesso dal riflesso rosso delle fiamme che sono divampate, nella notte, sui barconi dei migranti. In due zone contraddistinte del territorio isolano, sono stati accesi i roghi che hanno distrutto le vecchie imbarcazioni utilizzate per arrivare in Italia dagli immigrati. Dall’area attigua al centro sportivo e dal deposito di Capo Ponente si sono alzate due colonne di fumo nero, visibili a molta distanza, che hanno ammantato il cielo mettendo in allarme i residenti. Sul posto sono prontamente intervenute le squadre dei vigili del fuoco del distaccamento aeroportuale di Lampedusa con circa 5 automezzi antincendio ed anche i carabinieri: sarà compito loro indagare sui fatti.
Dura la condanna di Totò Martello, sindaco di Lampedusa:
“C’è un disegno preciso per alimentare un clima di tensione e soffiare sul fuoco di una situazione già difficile per la nostra isola. C’è una strategia precisa per destabilizzare Lampedusa. Si tratta di persone che non improvvisano ma che sanno come muoversi. Non so di chi si tratta, altrimenti li avrei già denunciati. Di sicuro dobbiamo mantenere alta la guardia. Lo Stato deve riaffermare la sua presenza sull’isola e lo deve fare anche attraverso azioni concrete”.
Intanto, la Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta sugli incendi dei barconi:
“Metteremo tutto l’impegno possibile per fare luce su questi episodi di intolleranza che non rendono giustizia alla solarità del popolo di Lampedusa e che possono danneggiare seriamente il turismo, fonte di ricchezza dell’isola – ha detto il procuratore aggiunto Salvatore Vella -. Lampedusa non può diventare un luogo di guerriglia urbana”.
A commentare la terribile vincenda è stata anche l’europarlamentare della Lega Francesca Donato:
“Gli incendi provocati da ignoti ai barconi abbandonati – dichiara l’esponente del Carroccio – dopo aver traghettato decine di clandestini sull’isola di Lampedusa, nell’indifferenza del governo e del sindaco, sono solo il primo segnale di una situazione allo sbando. Lasciare una comunità in balia del traffico di esseri umani, trattando le sue coste come discariche e ignorando ogni richiesta di ripristino della legalità da parte dei suoi cittadini, non può che condurre a reazioni incontrollate“.
“Qui non siamo di fronte ad atti di violenza – aggiunge la Donato – ma ad un segnale di allarme che dovrebbe far svegliare il Ministro dell’Interno e tutte le autorità competenti sul fatto che i quotidiani sbarchi di clandestini stanno sfiancando la resistenza dei Lampedusani, lasciati soli a gestire un afflusso incontrollato di individui a cui lo Stato destina risorse illimitate, mentre lascia alla fame migliaia di cittadini italiani“.
“Soltanto la Lega – sottolinea la parlamentare – aveva riportato l’ordine e la serenità nell’Isola durante il precedente governo, poi tutto è ricominciato come prima se non peggio. Il Ministro Provenzano, dalla sua visita di oggi, inizi ad occuparsi degli italiani del sud, e offra soluzioni concrete che sollevino finalmente Lampedusa e la Sicilia dall’onere ormai insostenibile di essere il centro ufficiale di smistamento dei clandestini, su cui gli scafisti e i loro mandanti possono sempre contare. I siciliani non ne possono più e se ci saranno degenerazioni violente, questo governo ne sarà l’unico responsabile“.