Niente integrazione oraria per i lavoratori Asu. Approvati il 13 maggio i Disegni di Legge di Bilancio e Finanziaria per l’anno 2022 e per il triennio 2022 -2024, la misura richiesta dai lavoratori a suon di proteste non ha trovato accoglimento. Non è tutto. “Con l’incoerenza che li contraddistingue, hanno negato la fuoriuscita per coloro che superano i 57 anni, che ricordiamo avevano approvato l’anno scorso con l’articolo 36!”. Così scrivono le sigle sindacali in una nota, che lancia un ultimatum all’amministrazione.
I sindacati spiegano che il provvedimento legislativo “avrebbe risollevato economicamente le “tasche vuote” del Personale in parola e garantito la copertura dei servizi degli Enti locali, in modo più completo ed armonizzato. A tal proposito, vedesi le numerose missive di vari Sindaci dei Comuni Siciliani che hanno argomentato con accorati appelli ufficiali, nonché mediatici e via social, la necessità di continuare a beneficiare delle prestazioni lavorative dei soggetti in discussione, sia al Presidente della Regione Siciliana, che al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana nonché a tutti i Capigruppo dei Partiti Politici presenti in Parlamento Regionale – siano essi di maggioranza che di opposizione”.
Le richieste non hanno tuttavia sortito l’effetto sperato. I sindacati rimproverano la mancata convocazione di un incontro e continuano a richiederlo a gran voce. “Vorremmo ricordare a codesto Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dei BB.CC. e dell’I.S. che alcuni mesi addietro, in una riunione tematica con le Parti sociali, aveva preso l’impegno di convocare un “Tavolo permanente”, coinvolgendo le OO. SS., il Dirigente Generale del Dipartimento Regionale del Lavoro e il Ragioniere Generale della Regione Siciliana”.
“Orbene, tutto caduto nell’oblio più totale – proseguono i sindacati -. Quasi come snobbare le richieste pervenute dalle OO.SS. e, allo stesso tempo, “rendere” ancora più invisibili i lavoratori in argomento! Senza ritenere di dovere applicare le normative di legge in vigore a favore dei soggetti de quibus, in quanto Ente utilizzatore diretto degli stessi (c.fr Sentenza della Corte Costituzionale n° 199/2020)”.
Un “assordante silenzio che dura da oltre 90 giorni” e che porta ora a un ultimatum. Si comunica, infatti, che dal 16 maggio per i lavoratori ASU, incardinati negli Uffici del Dipartimento Regionale dei BB.CC. e dell’I.S., permane lo stato di agitazione già proclamato.
Si richiede inoltre un incontro al Dirigente generale del Dipartimento Regionale dei BB.CC. e dell’I.S. entro giorno 20 maggio. La richiesta è quella di una interlocuzione dove i sindacati intendono condividere un documento scritto e firmato dalle parti in causa inerente la richiesta dell’integrazione oraria a tempo pieno in favore dei lavoratori. Si unisce, poi, l’intenzione di formulare le procedure previste della predisposizione del “Piano di Fuoriuscita”.
Qualora la Dirigenza non dovesse ascoltare la richiesta, i sindacati annunciano lo sciopero ad oltranza a partire dal 26 maggio.