Le Iene sul suicida dopo essersi finto donna: «Giusto seguire il caso»

L’avvocato ha parlato di “gogna mediatica”, e sul caso la Procura ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Le Iene hanno riparlato del caso ieri sera ad inizio puntata

La Procura di Forlì ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio sul caso del 64enne Roberto Zaccaria, trovato morto suicida  domenica mattina. L’uomo era finito al centro di un servizio della trasmissione di Mediaset Le Iene. Tutto era partito dal caso di un giovane, Daniele, che si era a sua volta suicidato un anno fa, dopo aver appreso che quella che credeva essere la sua fidanzata, conosciuta online e con la quale si era scambiato circa 8mila messaggi per un anno, era in realtà il 64enne che si era preso gioco di lui.

Per l’avvocato è “gogna mediatica”

L’avvocato di Zaccaria ha parlato di “gogna mediatica” a cui Roberto era stato sottoposto. L’uomo, benché con il volto oscurato,  nel servizio televisivo de Le Iene era infatti riconoscibile, sia per la struttura fisica che  per i tatuaggi. Ed anche perché quando è stato rintracciato da Matteo Viviani, l’inviato della trasmissione,  stava spingendo una carrozzina dove si trovava la madre. Che poi, domenica mattina, lo ha trovato morto in casa. I carabinieri hanno anche sequestrato una lettera che Roberto ha lasciato, dove ci sarebbero disposizioni di terapie e farmaci proprio per l’anziana madre, ma forse anche altro di più significativo per gli inquirenti.

La risposta de Le Iene

Ad inizio trasmissione della puntata de ‘Le Iene’ di ieri sera, Matteo Viviani ha commentato il suicidio e le indagini: «E’ una trageda nella tragedia che non solo non ci lascia indifferenti, ma ha colpito tutti noi. Prima di raccontare questa drammatica vicenda, ne abbiamo raccontate altre, molto simili, ma che fortunatamente non hanno avuto lo stesso epilogo. Il ‘catfishing’ è un fenomeno molto più ampio e pericoloso di quello che si può immaginare e le vittime sono sempre i soggetti più deboli, quelli che dovrebbero essere maggiormente tutelati«. Continuando Viviani ha aggiunto: « La domanda è: attorno a questo problema stiamo vivendo un vuoto normativo? Abbiamo gli strumenti per proteggere le persone più a rischio? Nel nostro ordinamento è previsto il reato di sostituzione di persona, ma siamo sicuri che sia sufficiente? Nel frattempo apprendiamo dalla stampa che la procura di Forlì ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti sulla morte di Roberto. Sicuramente continueremo ad occuparci di ‘catfishing’, perché imparare a conoscere il problema è il primo passo per evitarlo». (Foto frame “Le Iene”)