Il protagonista indiscusso di Italia ’90 è stato lui, Totò Schillaci. Il bomber palermitano è morto questa mattina all’Ospedale Civico dopo una lunga malattia, ma resteranno eterne e nella storia del calcio le sue immagini di quel mondiale di 34 anni fa.
Un intero popolo rimase incollato alla tv a guardare le gesta di quel ragazzo, cresciuto al Cep di Palermo, che aveva il sogno di vestire la maglia dell’Italia. Schillaci con le sue 6 reti in quel mondiale si aggiudicò il titolo da capocannoniere. Un risultato a dir poco grandioso, dato che il calciatore palermitano aveva iniziato l’avventura ai Mondiali ’90 dalla panchina.
In quella competizione L’Italia, invece, arrivò al terzo posto. Nella gara inaugurale a Roma contro l’Austria il 9 giugno 1990, Schillaci, entrato quattro minuti prima in campo, fu già decisivo con un gran colpo di testa su cross di Vialli. Poi da titolare, Schillaci segnò di testa alla Cecoslovacchia, all’Uruguay, all’Irlanda e pure in semifinale contro l’Argentina il 3 luglio che l’Italia perse ai rigori.
A quel punto l’Italia, al San Nicola, batté l’Inghilterra nella finale per il terzo posto, in cui Schillaci prima servì un assist a Baggio e poi ricevette dal Divin Codino il pallone sistemato dal dischetto che valse all’Italia il bronzo. Così Schillaci ottenne il titolo di capocannoniere del Mondiale ’90.