Sarà destinata ad iniziative antimafia l’offerta donata dal boss Tommaso Lo Presti per celebrare le sue nozze d’argento nella chiesa di San Domenico, a Palermo, accanto alle spoglie di Giovanni Falcone. Così hanno dichiarato in una lettera, riportata da La Repubblica, i padri Domenicani, che si dicono “scossi e addolorati” per quanto accaduto.
Il Rettore, Padre Sergio Catalano, ha più volte specificato di non esser venuti a conoscenza dell’identità dei due (Tommaso Lo Presti e la moglie, Teresa Mannino, anche lei condannata per mafia) se non dopo aver reso pubblica la notizia. I padri Domenicani precisano di non avere avuto “nessuna scelta di acquiescenza verso la realtà della mafia o peggio di connivenza con essa”.
“Noi siamo la Chiesa del Beato Pino Puglisi e di papa Francesco e per noi non c’è un’altra Chiesa. (…) Non credano i mafiosi di poter accedere ai sacramenti con sotterfugi di sorta: nessuna salvezza è possibile fuori da una prospettiva di pentimento e di conversione”. Infine, spiegano come verrà impiegata la somma lasciata dai boss come offerta per la celebrazione del rito (circa 400 euro). “La somma verrà messa a disposizione per finalità sociali. Riteniamo che questa sia l’unica “restituzione” possibile, in analogia con quanto avviene per i beni sequestrati alla mafia e destinati alla società civile. In tal senso, per dare un’ulteriore forza simbolica a questa restituzione, coordinandoci con le autorità, destineremo la somma in questione ad iniziative a sostegno della lotta alla mafia”.