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Le scritte sui muri, l’esorcismo e le torture: ricostruita per intero la Strage di Altavilla

Sabrina Fina e Massimo Carandente sarebbero intervenuti per liberare la casa di Barreca dal demonio, dando inizio ad una serie di atroci torture. Questo ciò che emerge dai documenti che confermerebbero l’esatta dinamica del massacro, degli orrori che si consumarono nella casa di Altavilla quella notte di febbraio. Oltre tre mesi di indagini su telefoni, computer, profili social.

Il racconto del massacro

Il primo passaggio del rito agghiacciante era stato di scrivere versetti della Bibbia sui muri. A farle sarebbe stata la figlia di Barreca, unica superstite della famiglia. Secondo il racconto della ragazza, qualcosa poi sarebbe andato storto, fino alla consumazione della strage con estrema ferocia. La prima a morire, dopo esser stata presa ripetutamente a colpi di padella, calci e pugni, fu Antonella Salamone, bruciata poi con alcuni suoi oggetti. L’ultimo fu il figlio maggiore Kevin, dopo la morte del piccolo Emanuel. Quando il bambino aveva cominciato a piangere, sarebbe stata Fina a dire che era posseduto e che bisognava bloccarlo a letto con le catene, costringendolo a bere caffè con una siringa. Alla fine, toccò a Kevin. “C’era Massimo che diceva di avere mal dì testa e quindi iniziò a dire che anche Kevin aveva i demoni. Quando lo stavano legando sono andata in cucina ma subito dopo Massimo mi ha bendata”.

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Redazione PL