Legge 104, è ufficiale caregiver dimenticati: cosa rischi senza il riconoscimento ufficiale | Nuova legge cambia tutto

Legge 104 - fonte pexels - palermolive.it

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Chi assiste un familiare o una persona cara non autosufficiente rischia di ritrivarsi senza un supporto istituzionale

La crescente attenzione verso il ruolo del caregiver familiare, riconosce l’importanza del supporto che milioni di persone offrono quotidianamente ai propri cari non autosufficienti. La definizione di caregiver familiare è stata ampliata rispetto alla legge 205/2017, includendo non solo familiari e affini entro il secondo grado, ma anche persone con comprovate relazioni affettive o amicali stabili. Tale modifica riconosce il valore affettivo e relazionale dell’assistenza prestata, andando oltre i legami di sangue e adattandosi alle realtà familiari e sociali moderne.

Dal punto di vista economico, esistono delle proposte di legge che intendono affrontare una delle principali criticità legate al ruolo del caregiver: la perdita di indipendenza economica. Spesso, chi assiste un familiare malato o disabile è costretto a ridurre o abbandonare l’attività lavorativa, con conseguenti difficoltà finanziarie. Il disegno di legge proposto prevede l’introduzione di strumenti di sostegno economico e sociale, inclusi contributi figurativi per la pensione e agevolazioni lavorative come flessibilità oraria e permessi retribuiti. Questi interventi mirano a garantire una maggiore tutela ai caregiver, consentendo loro di conciliare al meglio l’attività di cura con quella professionale.

Un punto centrale della proposta è il riconoscimento formale del caregiver familiare, che dovrà essere regolato tramite un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, d’intesa con il Ministro della salute e le Regioni. Tale riconoscimento sarà fondamentale per consentire l’accesso a prestazioni e servizi dedicati, oltre a definire il contributo di cura come titolo valido per ottenere agevolazioni lavorative e sociali. In questo modo, si punta a creare un sistema di supporto strutturato e uniforme su tutto il territorio nazionale, superando le attuali disomogeneità tra le diverse Regioni.

Nonostante gli intenti positivi, permangono incertezze sui finanziamenti necessari per rendere effettive le misure proposte. La legge di bilancio 2024 ha infatti abrogato il fondo istituito nel 2020, lasciando aperta la questione su come reperire le risorse economiche per sostenere i caregiver. È evidente che il riconoscimento formale e le misure di sostegno devono essere accompagnati da una solida copertura finanziaria, per evitare che restino mere dichiarazioni di principio. Sarà necessario un impegno concreto per rispondere alle esigenze di milioni di italiani che dedicano la propria vita alla cura di persone fragili.

Il ruolo fondamentale del caregiver familiare

Assistere una persona cara non autosufficiente rappresenta una funzione cardine nelle relazioni di convivenza, alimentata da motivazioni affettive e sentimentali. Tuttavia, questo impegno spesso comporta difficoltà tali da rendere necessari interventi di sostegno pubblico. La figura del caregiver familiare, ossia colui che si prende cura di un parente o di una persona cara in condizioni di non autosufficienza, necessita di riconoscimento e supporto istituzionale per affrontare il carico fisico e psicologico che deriva da questa responsabilità.

Recentemente, il Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, e il Ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, hanno presentato al Consiglio dei Ministri un disegno di legge volto a riconoscere e tutelare il ruolo del caregiver familiare. Questo progetto mira a valorizzare l’importanza di chi dedica tempo ed energie all’assistenza quotidiana di persone non autosufficienti, proponendo un quadro normativo che ne garantisca diritti e formazione. La proposta si inserisce in un percorso di riforma destinato a fornire risorse e strumenti adeguati per sostenere il lavoro di cura svolto con dedizione.

Legge 104 - fonte pexels - palermolive.it
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Misure di supporto per i caregiver

Tra le misure previste nel disegno di legge figurano agevolazioni lavorative per facilitare la conciliazione tra lavoro e assistenza. Il caregiver familiare potrà richiedere la trasformazione del proprio contratto in un rapporto di lavoro part-time, preferibilmente in modalità agile, e avrà il diritto di essere trasferito presso una sede di lavoro più vicina al domicilio dell’assistito. Inoltre, l’esperienza maturata potrà essere riconosciuta come credito formativo per acquisire qualifiche professionali nell’ambito socio-sanitario, offrendo così nuove opportunità di crescita personale e professionale.

Per accedere ai benefici previsti dalla legge, i caregiver familiari dovranno presentare specifici documenti all’INPS e all’azienda sanitaria competente. Tra questi, l’atto di nomina sottoscritto dall’assistito o espresso mediante videoregistrazione, il verbale che attesti la gravità della disabilità, e l’autocertificazione di residenza in Italia. Particolari disposizioni saranno previste per i cittadini extracomunitari, con requisiti di residenza prolungata e permessi di soggiorno validi. Queste procedure mirano a garantire un accesso equo e trasparente ai sostegni previsti per chi svolge questo fondamentale ruolo di assistenza.