Legge 508/1988, dietrofront clamoroso Cassazione: presentati in barella o perdi tutta l’invalidità | Per loro sei sano come un pesce

Invalidità - fonte pexels - palermolive.it

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Conosci i criteri per ottenere l’assegno di invalidità? Se non hai questi requisiti precisi non ti spetta niente

L’indennità di accompagnamento è un contributo economico erogato dall’INPS a favore delle persone con un’invalidità civile totale che necessitano di assistenza continua. Questa prestazione è regolata dalla Legge 18/1980 e dalla Legge 508/1988 e viene concessa indipendentemente dal reddito del richiedente. Tuttavia, per ottenerla, è necessario soddisfare precisi requisiti medico-legali stabiliti dagli enti preposti. L’indennità ha lo scopo di supportare coloro che non possono svolgere autonomamente le attività quotidiane o muoversi senza l’aiuto di un accompagnatore.

Non tutti gli invalidi totali hanno diritto all’indennità di accompagnamento. Per ottenerla, è necessario che la persona si trovi in una delle seguenti condizioni: incapacità totale di deambulare autonomamente oppure impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita senza un’assistenza costante. Il beneficio non è automatico e viene concesso solo dopo un’attenta valutazione da parte delle commissioni medico-legali competenti.

Uno degli errori più comuni è ritenere che avere difficoltà a camminare sia sufficiente per ottenere l’indennità di accompagnamento. La giurisprudenza ha chiarito che la prestazione economica spetta solo a chi non è in grado di muoversi in alcun modo senza assistenza. Ad esempio, una persona che può camminare con un bastone o un deambulatore, anche se con difficoltà, non rientra nei criteri previsti dalla legge.

È fondamentale distinguere tra difficoltà nella deambulazione e incapacità totale di camminare. Chi può spostarsi, anche con fatica o con l’ausilio di strumenti come bastoni, stampelle o tutori, può avere diritto a benefici diversi, come l’invalidità civile parziale o l’esenzione dal ticket sanitario, ma non all’indennità di accompagnamento. Quest’ultima viene concessa solo se la persona è completamente impossibilitata a camminare senza un aiuto costante.

Il criterio dell’assistenza continua

Oltre alla capacità di deambulare, un altro fattore decisivo per l’ottenimento dell’indennità è l’incapacità di svolgere autonomamente le attività quotidiane, come lavarsi, vestirsi o alimentarsi. Anche chi non ha problemi di movimento ma ha bisogno di assistenza continua per queste funzioni può ottenere l’indennità di accompagnamento. L’INPS valuta quindi il grado di autonomia del richiedente sotto diversi aspetti, non solo quello motorio.

La Corte di Cassazione ha più volte chiarito il concetto di assistenza continua. Nella sentenza n. 15882 del 2015, ha stabilito che il semplice fatto di camminare con difficoltà non equivale alla totale incapacità di deambulare e non è quindi sufficiente per ottenere l’indennità. Questo orientamento è stato ribadito da altre pronunce, sottolineando che il criterio principale è la necessità di un supporto costante.

Invalidità - fonte pexels - palermolive.it
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Come fare domanda all’INPS

Per richiedere l’indennità, è necessario presentare domanda all’INPS, allegando un certificato del medico curante che attesti la condizione di invalidità. Dopo l’invio della richiesta, il richiedente verrà sottoposto a una visita medico-legale da parte della commissione ASL, che verificherà se sussistono i requisiti previsti. L’esito della valutazione determinerà l’accoglimento o il rigetto della domanda.

Chi non rientra nei criteri per l’indennità di accompagnamento può comunque accedere ad altre forme di tutela. Il riconoscimento dell’invalidità civile o della disabilità ai sensi della Legge 104 consente di ottenere agevolazioni fiscali, permessi lavorativi e contributi per l’acquisto di ausili. Queste misure possono offrire un supporto concreto a chi ha difficoltà motorie ma non soddisfa i requisiti per l’indennità di accompagnamento.