Legge di stabilità regionale, Consiglio dei ministri impugna le norme
“Ce lo aspettavamo, ma l’impianto della manovra regge”, ha commentato l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone
Il Consiglio dei ministri ha impugnato le norme della legge di stabilità regionale, che erano state finanziate con risorse del Fsc per circa 800 milioni di euro. Stop anche ad un’altra decina di commi.
“Ce lo aspettavamo, ma l’impianto della manovra regge”, ha commentato l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone. “Nel corso delle interlocuzioni intrattenute – ha aggiunto – il ministro della Coesione, Raffaele Fitto, ha manifestato al presidente Schifani la propria disponibilità ad assegnare le risorse del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 da destinare al finanziamento degli investimenti, di cui alle disposizioni oggi impugnate, coerenti con le linee di intervento del programma”.
Legge di stabilità regionale impugnata, il commento dal M5S
“Finanziaria impugnata? La meraviglia e che ci si meravigli. Tutto ampiamente previsto e prevedibile (al punto che lo avevamo anche denunciato in aula), tranne nelle stanze dei bottoni di Schifani, che per questa sonora bocciatura non può nemmeno appigliarsi all’alibi preferito da Musumeci: scaricare le colpe dei fallimenti sull’ostilità del governo Conte”.
Così afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca.
“Certo che – prosegue – se dovessimo dare le pagelle a questo primo scorcio di legislatura, dovremmo inventarcelo un numero tanto basso. Niente proposte, nessuna iniziativa, solo litigi e la prima e unica legge che è stata fatta è finita a gambe all’aria. Finora l’esecutivo Schifani non ha prodotto nulla di utile, anzi non ha fatto proprio niente, se non proclami seguiti dal nulla, come nel caso del caro voli, o disastri, come le operazioni sfornate dall’assessorato al Turismo. Se il buongiorno si vede dal mattino non è difficile prevedere tempi durissimi per i siciliani”.