La Sicilia quale laboratorio di idee e fermenti, microcosmo emblematico della condizione umana, la Sicilia come metafora della nozione di isolamento ma soprattutto chiave di accesso all’interpretazione della realtà, nella sua problematicità estrema.
L’eredità di Leonardo Sciascia, del quale ricorre il centenario della nascita, è racchiusa nella straordinaria capacità, intellettuale e letteraria, di delineare luoghi, reali e immaginari, legati alla terra d’origine e alla “sicilitudine”.
Tutti descritti nelle sue opere attraverso una topografia talvolta reale, talvolta immaginaria, ma sempre all’insegna dell’autenticità.
Un’isola dalla dolorosa bellezza che lo scrittore, nato a Racalmuto l’8 gennaio del 1921, narrò preconizzando avvenimenti e fatti con il piglio dell’uomo “contro”.
Una definizione che ha rischiato però, per troppo tempo, di non rendere giustizia alla persona e all’autore, minimizzandone persino la portata culturale e la carica “eretica”.
Ancora prima che un autore di pagine letterarie “civili” e ancora prima che un mafiologo dotato di intuizioni finissime che, con il tempo, avrebbero trovato giustizia, Leonardo Sciascia era un pensatore.
Libero come uomo incapace di assecondare il potere e libero come narratore, in grado di passare con disinvoltura dai saggi ai gialli, senza dimenticare generi “leggeri” come la commedia e le inchieste giornalistiche e storiche.
Ontologicamente nemico del compromesso e del trasformismo, Leonardo Sciascia è stato in primis un grande siciliano.
Uno dei nipoti, Fabrizio Catalano, descrive il nonno – morto quando lui aveva appena quattordici anni – come “un genio normale” che “rifuggiva la retorica e le celebrazioni a comando”.
Attore e regista, Catalano è autore, insieme a due sociologi della letteratura, Ercole Giap Parini e Alfonso Amendola, del libro ” Il tenace concetto” edito da Rogas.
Una rilettura attenta dell’opera di Leonardo Sciascia alla luce della sua lezione etica e delle dinamiche che attraversano la società attuale, così avvezza alle certezze preconfezionate e poco incline a prestare attenzione alle verità scomode.
Un monumento marmoreo nel quale figurano i libri più rappresentativi della produzione letteraria di Leonardo Sciascia.
Il Comune di Racalmuto, in provincia di Agrigento, sceglie di ricordare con un mausoleo il proprio cittadino più illustre. L’opera, disegnata dall’ingegnere Francesco Puma, è stata realizzata da Natale Conti, artigiano racalmutese.
Un modo per eternare la memoria e perpetuare l’immensa eredità letteraria lasciata dallo scrittore.