L’ex assessore Giusto Catania e il caso del cancello abusivo, giornalista de “Le Iene” accusato di diffamazione
La “iena” Antonino Monteleone dovrà rispondere di diffamazione aggravata a mezzo stampa nei confronti dell’ex assessore del Comune di Palermo Giusto Catania. Ad annunciarlo è proprio quest’ultimo che spiega che il rinvio a giudizio deciso dalla Procura della Repubblica di Palermo nel 2021 è stato seguito, adesso, da un nuovo atto analogo da parte della Procura di Monza dove la causa è stata trasferita.
Il cancello della discordia
La vicenda riguarda un servizio andato in onda sul noto programma di Italia 1. “Protagonista” un cancello, chiuso con serratura, in prossimità del varco che porta al Cortile degli schiavi. A richiederne il montaggio il condominio in cui, tra gli altri, abita proprio l’assessore Catania. Esisteva o no un’autorizzazione che ne legittimasse la presenza? Questa la questione sollevata da Monteleone nel novembre 2019.
Catania: “Mi costituirò parte civile”
“Per la seconda volta Antonino Monteleone dovrà rispondere davanti al giudice del reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa nei miei confronti – scrive Catania su Facebook -. La famosa trasmissione televisiva Le Iene aveva fatto credere che io, sfruttando il mio ruolo di assessore, avessi fatto collocare un cancello abusivo su strada pubblica. Tutto falso! Tuttavia la vicenda aveva avuto una grande eco mediatica”.
“L’inviato de “Le Iene”, per lo stesso reato, era già stato rinviato a giudizio a Palermo ma gli avvocati di Mediaset avevano ottenuto il trasferimento della causa al tribunale di Monza, con la motivazione che il reato si configurerebbe nel momento in cui viene messo in onda il servizio televisivo e nel luogo (Cologno Monzese) in cui hanno sede gli studi di Mediaset – prosegue a spiegare l’ex assessore palermitano -. Forse qualcuno sperava nella prescrizione ma la Procura di Monza ha operato in tempo e ha citato a giudizio, per la seconda volta, l’inviato de Le Iene con l’accusa di aver offeso la mia reputazione. E adesso ricomincia il processo e mi costituirò parte civile chiedendo pure i danni economici.
Il tempo è galantuomo!”.