Lezioni di pedofilia online: 45mila iscritti, 7 italiani a processo
Nel social online si trovava di tutto. Anche lezioni di pedofilia e di adescamento di ragazzini, e manuali che insegnavano come diventare perfetti predatori
Una community online fondata in Australia, ospitata nel dark web, è stata sgominata dall’Fbi. Nel social, dal nome “The Love Zone”, si trovava di tutto. Lezioni di pedofilia e di adescamento di ragazzini, manuali che insegnavano come diventare perfetti predatori, ma anche una mole gigantesca di filmati, fotografie, audio, chat proibite. I protagonisti erano vittime giovanissime che venivano stuprate, molestate, immortalate e poi date in pasto alla rete. Gli iscritti che caricavano e scaricavano in continuazione materiale osceno e illegale, erano tantissimi: 45mila. Tra loro, sette italiani che adesso rischiano di finire sotto processo con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla diffusione di materiale pedopornografico.
Uno degli italiani era “Svip member”
Il social online garantiva il completo anonimato e, a seconda della quantità di file prodotti, si saliva di livello nella scala gerarchica. Tra gli organizzatori, come si legge nel capo di imputazione, con qualifica di «Svip member» c’era uno degli italiani finiti sotto inchiesta. Si legge negli atti che il grado guadagnato consentiva di avere poteri di «decisione e controllo», oltre a privilegi e accesso a qualsiasi contenuto all’interno dell’organizzazione. Dalle indagini è emerso che le regole per l’accesso al social vietato erano «ferree»: era necessario dimostrare di essere produttori e consumatori abituali di filmati vietati.