Giunge a conclusione l’edizione 2021 di “Libero Cinema in Libera Terra”. Il viaggio iniziato il 14 luglio si conclude domenica 25 a San Giuseppe Jato; un successivo appuntamento avrà luogo tra più di due mesi, il 2 ottobre a Ferrara.
La carovana di cinema itinerante sarà insieme alla Cooperativa Placido Rizzotto nel Giardino della Memoria, in Contrada di via Giambascio. Il casolare è stato nascondiglio di mafiosi negli anni ’90 e luogo di prigionia e morte del piccolo Giuseppe Di Matteo. Confiscato alla mafia, il bene è stato restituito alla comunità.
A partire dalle 11, sulle pagine Facebook di Cinemovel, Libera e Mymovies, prenderà vita “Libero Cinema Magazine”, novità della 16a edizione. Una piazza virtuale che ha ospitato le interviste e le conversazioni del Festival con lo sguardo rivolto al dialogo tra cinema e la realtà in cui viviamo. “L’immagine mancante” è l’ultimo dei 5 appuntamenti incentrati su temi come il cinema entra a scuola, le terre dei fuochi, cultura per la rigenerazione e pianeta terra.
Ospiti dell’ultimo momento di riflessione a San Giuseppe Jato saranno: Maria Pia Ammirati, Matteo Bordone, Gianluca Guzzo, Enzo Infantino e Angela Vettese.
Ad aprire la serata alle 21.15 sarà la video intervista alla regista Claudia Cipriani che, dialogando con Silvia Pinelli, introdurrà il suo film “Pino, vita accidentale di un anarchico”. La trama si basa sulla storia di Giuseppe Pinelli, vista dal punto di vista delle figlie Claudia e Silvia. Al centro della narrazione non solo la sua morte, ma soprattutto la sua vita, idee e affetti.
L’evento si potrà seguire dal vivo oppure on line su Mymovies www.mymovies.it/live/cinemovel.
Nella notte del 16 dicembre 1969 il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli morì precipitando da una finestra del quarto piano della Questura di Milano. La versione ufficiale lo voleva implicato nell’attentato alla Banca dell’Agricoltura di Piazza Fontana e quindi suicida al grido: “E’ la fine dell’anarchia”. Claudia Cipriani ne racconta la vita e l’estraneità̀ a quei fatti da un punto di vista inedito, attraverso le testimonianze delle figlie Claudia e Silvia. La regista ha trovato nella tecnica mista – animazione, attori, materiale di repertorio – il giusto equilibrio per tenere alta l’attenzione.
“Libero Cinema in Libera Terra” tornerà il 2 ottobre con la tappa del Festival Internazionale di Ferrara, chiudendo insieme ai fratelli De Serio, questa 16a edizione.
In programma, alle 21.15, l’intervista ai registi Gianluca e Massimiliano De Serio che daranno poi spazio alla proiezione del loro film “Spaccapietre”.
Un viaggio dentro l’inferno del caporalato tra fatica bestiale, paghe da fame, violenza, ritmi di lavoro spietati, paura e terrore per i “capi”, con il diritto di vita e morte. Al centro il rapporto intimo tra un padre e un figlio, costretti a vivere in circostanze estreme. L’evento sarà fruibile solo dal vivo.
“Spaccapietre” di Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio (Italia 2020, 104 minuti). Con Salvatore Esposito, Samuele Carrino, Licia Lanera, Antonella Carone
Angela, madre del piccolo Antò e moglie di Giuseppe, muore come bracciante sul posto di lavoro. Padre e figlio rimangono soli, costretti a vivere in circostanze estreme, con il piccolo Antò che non si rassegna alla perdita della madre e Giuseppe che deve trovare nuove sfumature al suo senso di paternità. I De Serio raccontano il mondo del caporalato, che nel cuore del nostro paese sfrutta illegalmente il lavoro tanto di cittadini italiani quanto degli stranieri e al tempo stesso scavano tra le radici di un’eredità culturale.