Una raccolta di poesie che la stessa autrice descrive come “insolente, polemica, sofferta e sofferente, con apici di nostalgia, di dolore ammesso senza vergogna. Palesemente in contrasto con le figure dei superiori, esterni all’uomo e trascendenti. Forse anche fastidiosa, di certo irriverente e, talvolta, anche blasfema”. “Melodia di porte che cigolano” è il titolo del libro di Gisella Bianco che verrà presentato alle 18 di venerdì 2 ottobre in piazzetta Bagnasco.
La poesia sovverte. E la sana e dolorosa ricerca d’inversione dei canoni avvilenti di una società annoiata ne è il fine. Oppure è la poesia stessa il fine della trasformazione: la scelta è la possibilità di individuazione di ciascuno che, lungi dal creare isolamento, può essere moto perpetuo verso una pura creazione di valore, un valore così divino da essere tutto umano.
Gisella Blanco nasce a Palermo nel 1984 e vive a Roma, scrive principalmente poesia, è giurista ed ha vinto vari concorsi letterari. Utilizza la poesia per dire ciò che è necessario con empatia, rispetto e spregiudicatezza.