Salvatore Lo Biundo:”L’errore di Maniaci? Utilizzare male Tele Jato”

L’ex sindaco di Partinico: “Un modo di fare superficiale che, alla fine, ha finito per gettare ombre anche su persone perbene che non avrebbero meritato certi trattamenti.”

Dopo avere ascoltato dalla viva voce di Pino Maniaci la reazione alla richiesta della Procura di Palermo di 11 anni e 6 mesi di carcere per estorsione, Palermo Live ha contattato l’ex sindaco di Partinico Salvatore Lo Biundo. Insieme a Gioacchino De Luca, sindaco di Borgetto, secondo l’accusa Lo Biundo fu taglieggiato dal giornalista. Una sorta di “do ut des” in cui, in cambio di piccole somme di denaro e raccomandazioni, il direttore di Tele Jato rassicurava i primi cittadini dei due comuni del palermitano di non attaccarli tramite la sua emittente.

LA PRECISAZIONE

Innanzitutto è bene chiarire che il Comune di Partinico fu sciolto per mafia lo scorso anno e non quando ero sindaco io, ovvero fino a quattro anni fa. Per la Procura risulto essere persona informata sui fatti e in seguito persona offesa. Non ho denunciato nessuno e non verso nella stessa situazione del sindaco di Borgetto che invece Maniaci lo ha denunciato. Nella mia interrogazione – afferma Lo Biundo – al Pm riferisco di non essere stato taglieggiato da Maniaci. Mai infatti mi ha ricattato chiedendomi soldi in cambio di evitare attacchi da parte delle sua televisione”.

SOLO PER UN CASO UMANO

L’ex sindaco di Partinico, Salvatore Lo Biundo, intervistato da Palermo Live racconta della vicenda legata alla donna che Maniaci avrebbe raccomandato per lavorare al Comune. “Personalmente non ho fatto altro che prendere a cuore un caso umano. Alla richiesta di Maniaci di farla assumere attraverso le graduatorie la mia risposta fu che non avrei mai commesso illegalità. L’unica cosa che avrei potuto fare era semmai quella di tassarmi, insieme alla mia giunta per sostenere un caso umano, considerato che la donna in questione è tra l’altro madre di una figlia disabile. Penso che il comportamento di un sindaco, pronto ad aiutare di tasca propria e non con i soldi del Comune la gente bisognosa, così come ho sempre fatto nella mia vita, debba essere considerato null’altro che virtuoso”.

LE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE

Questa è la mia posizione nella vicenda Maniaci – taglia corto Lo Biundo. Tutto il resto, legato alle intercettazioni telefoniche della Procura, agli atteggiamenti e al modus operandi del giornalista non sono fatti che mi competono. Chiaramente, se c‘è un processo, è perchè i giudici interpretano le dichiarazioni telefoniche di Pino Maniaci in un certo modo. Aggiungo che, essendo allo scuro del fatto che la ragazza presentatami da Maniaci, come si seppe in seguito altro non era che la sua amante, è chiaro che non lo avrei mai e poi mai aiutato. Gli avrei sì teso una mano d’aiuto, ma fuori dalla logica dell’assunzione al Comune. Ribadisco, lo avrei fatto solo ed esclusivamente per aiutare un caso umano.”

MANIACI FIORE ALL’OCCHIELLO DELLA LEGALITA’

Se Pino Maniaci, veniva, o viene tutt’ora considerato dalla Magistratura il fiore all’occhiello della legalità, è logico essere propensi ad accoglierne una richiesta di aiuto per terzi. D’altronde – precisa Lo Biundo – non ho mai avuto nessun problema nel sedermi allo stesso tavolo con lui o l’avvocato Antonino Ingroia che ne difende la causa. Poi, se il giornalista di Tele Jato si è configurato agli occhi di alcune persone come un farabutto, perchè mediaticamente tendente a distribuire mazzate a destra e a manca è un altro paio di maniche.

DIRIGERE UN’EMITTENTE LO HA FATTO SENTIRE ONNIPOTENTE

Perchè, come ho detto agli stessi magistrati, se da un lato a Pino Maniaci bisogna riconoscere gli indubbi meriti per avere denunciato atteggiamenti mafiosi, dall’altro è al contempo corretto ammettere quanto abbia utilizzato male la sua emittente. Fin troppo spesso per prendersela con chiunque non la vedesse alla sua stessa maniera. Un modo di fare superficiale che, alla fine, ha finito per gettare ombre anche su persone perbene che non avrebbero certo meritato certi trattamenti. Insomma – conclude Lo Biundo – , o con me o contro di me, il tipico atteggiamento che denota quel tratto di onnipotenza che caratterizza la personalità di Maniaci”.