Luca Morisi, la “bestia” di Salvini, coinvolto in una indagine per droga
Alla base delle dimissioni dello spin doctor del segretario della Lega non ci sarebbero ragioni familiari. L’ex coordinatore della ‘Bestia’, l’informazione social di Salvini, sarebbe indagato per possesso e cessione di stupefacenti
L’inventore della macchina propagandistica sui social di Matteo Salvini che comunemente è chiamata “la bestia”, sarebbe indagato a Verona per una questione di stupefacenti. A quanto pare, i carabinieri, durante una perquisizione, avrebbero trovato alcune dosi di droga nella cascina di Luca Morisi, a Belfiore, paesino a venti chilometri da Verona, la città in cui è residente dal 2003. Questo dopo che intorno a Ferragosto, durante un controllo, i carabinieri avevano fermato un’auto con tre giovani a bordo, risultati in possesso di un flacone con “droga liquida”. I tre ragazzi avrebbero indicato come loro fornitore di droga proprio Luca Morisi.
POTREBBE ESSERCI DETENZIONE E CESSIONE DI STUPEFACENTI
Il collaboratore di Salvini il 23 settembre scorso, aveva abbandonato improvvisamente il suo ruolo adducendo motivi familiari. «Non c’è un problema politico, ma ho solo bisogno di staccare per un po’», aveva fatto sapere. Tesi sostenuta ancora solo ieri dal suo ex capo. Ovviamente ogni cosa andrà verificata ma di certo le dimissioni del responsabile de “la bestia” ora si possono spiegano in maniera più chiara. Non sarebbe solo una questione di possesso di stupefacenti, ma ci sarebbe un’accusa più grave. Cessione, e non semplice detenzione di sostanze stupefacenti.