Lacrime e rabbia al funerale della piccola Diana, la bimba di 16 mesi morta di stenti dopo che la madre, Alessia Pifferi, l’aveva abbondonata per sei giorni in casa.
Centinaia gli abitanti del quartiere Ponte Lambro, dove abitava la bambina, che hanno gremito la Chiesa per le esequie, ancora tutti increduli per quanto accaduto.
In tantissimi hanno portato uno striscione rosa, pronto ad accogliere l’arrivo dell’auto funebre, con la frase: “Volerò sulle ali del mondo nel cielo infinito. Resterò per sempre bambina, piccola Diana”. Il volo dei palloncini rosa e bianchi in segno di purezza, quella tolta troppo presto.
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“Non ti abbiamo mai abbandonato, tua mamma è una pazza”: la disperazione di nonna Maria, che tante volte si è occupata della piccola ma che non ha potuto far nulla i suoi ultimi giorni.
“Riconosciamo la nostra impotenza”
“Condividiamo lo sconcerto e l’orrore” ha scritto l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, in un messaggio letto durante l’omelia. “Riconosciamo la nostra impotenza”. La stessa impotenza di cui ha parlato il parroco don Luca Violoni nella sua omelia: “Profonda, per tutto quello che avremmo potuto fare se avessimo saputo”.
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