Alberto Prestigiacomo è stato un poeta palermitano, maestro e punto di riferimento dei quartieri Vergine Maria e Arenella per molti giovani.
Palermo ne ricorderà il valore letterario e lo spessore umano grazie all’intitolazione di una villetta belvedere che sorge nella settima Circoscrizione.
Precisamente, nell’area compresa tra il lungomare Cristoforo Colombo e la via Nostra Donna del Rotolo.
Promotore dell’iniziativa, il consigliere comunale Natale Puma, che aveva trasmesso la proposta di intitolazione della villetta all’assessore alle Politiche culturali e alla Toponomastica Giampiero Cannella e alla Commissione Toponomastica.
L’idea è stata accolta con favore.
Alberto Prestigiacomo era originario della borgata marinara di Vergine Maria.
Gli abitanti, insieme a quelli del vicino quartiere Arenella, hanno manifestato grande apprezzamento per la prossima intitolazione.
Un modo per eternare nel tempo la figura del maestro, autore di versi che, nella loro semplicità, ne rivelano l’animo gentile, l’amore per la natura, la bellezza insita nelle piccole cose.
Natale Puma non nasconde l’emozione.
“Sono felice – afferma il consigliere comunale – soprattutto per i residenti dell’Arenella e di Vergine Maria: ringrazio l’assessore Giampiero Cannella e la Commissione Toponomastica per i pareri favorevoli”.
“Trovo sia giusto e doveroso – prosegue – che la città ricordi un uomo, maestro e filantropo che ha scritto poesie belle e significative, contribuendo alla crescita educativa e sociale di tanti giovani, oggi adulti, che ne ricordano gli insegnamenti con affetto”.
Noto con l’appellativo “U prufissuri” , Alberto prestigiacomo era, in realtà, un “semplice” maestro di scuola vecchio stampo.
Nato l’11 marzo del 1943 da una famiglia modesta, approcciò la poesia sin da ragazzo, iniziando a scrivere versi e componimenti.
Incoraggiato dagli amici, nel 1966, poco più che ventenne, pubblicò le prime liriche dal titolo “Spirali di fumo”.
Nel 1975 e nel 1980 pubblicò, rispettivamente, il libretto “In cammino” e la silloge “Sintesi”.
Quest’ultima comprende poesie in dialetto siciliano, da cui emerge il profondo amore che lega l’autore alla sua terra.
Tematica che sarà ripresa con pienezza nel 1985 con “Sicilia amore mio” , vero e proprio canto d’amore all’isola.
La malinconia è il tratto preponderante della sua espressività letteraria, congiuntamente a un forte sentimento filantropico e alla delicatezza del suo animo profondo.
La sua devozione all’insegnamento è racchiusa in “Maistru di scola”, nel 1982, opera dedicata ai suoi alunni di Cozzo Impalastro, vicino Termini imerese, dove aveva insegnato in quell’anno.
La sua attività letteraria proseguì con “Terrazza sul mare”, “Lu cuntu” e “Contadino di sogni”, nell’arco temporale racchiuso tra il 1989 e il 2001.
Opere che testimoniano l’evoluzione e la maturità letteraria raggiunte, in un’alternanza di malinconia, amarezza e insopprimibile speranza per il futuro.
Un tema, quest’ultimo, presente anche in “Sillabe in sogno”, risalente al 2006: l’autore rivela la propria spiritualità e il sentimento della fede in Dio, capace di travalicare i confini della razionalità e del tempo.
Negli ultimi anni della sua vita, Alberto Prestigiacomo si interessò al “Museo del Mare”, che aveva costituito insieme a due suoi amici e di cui era molto fiero.
La piccola struttura museale era situata all’inizio della via Nostra Donna del Rotolo, nel quartiere Vergine Maria, sede dell’associazione “Modellisti palermitani Vecchia Tonnara Vergine Maria”.
All’interno, una collezione composta da oltre trenta modelli navali, attrezzature manuali antiche e altri reperti.
Il suo desiderio era che il Museo sorgesse proprio nella borgata costiera, precisamente nella Vecchia Tonnara.
Un bene a cui era molto legato tanto che lo aveva scelto, per i suoi alunni, in occasione della manifestazione “Palermo adotta un monumento”.
Era molto rammaricato che i vascelli fossero andati in rovina e che nessuno si fosse occupato della loro tutela.
Dopo la sua dipartita, il progetto del Museo a Vergine Maria non ebbe seguito.
C’è di più.
Alberto Prestigiacomo avrebbe tanto voluto dare continuità al suo studio del quartiere.
Occorre ricordare, infatti, che fu autore, oltre alle liriche, di due libretti dal titolo “Breve Storia di Vergine Maria” e “Nino Orsini e Vergine Maria”.
I personaggi sono uomini e donne del popolo, che, nella fanciullezza e nell’adolescenza, colpirono particolarmente la sua immaginazione.
Gente reale come il suo amico Ninni Orsini, poeta che frequentava spesso la borgata.
Ha scritto, inoltre, diversi racconti che non furono mai pubblicati.
A seguito della pubblicazione del libro “Breve storia di Vergine Maria”, già progettava come dare seguito al lavoro e aveva già scritto i titoli dei capitoli.
Ma riuscì a scrivere soltanto l’introduzione di un’opera che non ha visto mai la luce.