Palermo piange Fabio Console, presentatore ed esperto di comunicazione e marketing. Volto noto del programma degli anni Ottanta Opinion Leader, Console è morto sabato 10 agosto all’età di 58 anni. Conosciuto e stimato da tanti, conduceva da anni talk-show in varie serate in tutta la Sicilia. Chi lo conosceva bene lo definiva un “genio della comunicazione”. Gravi problemi di salute lo hanno portato via troppo presto.
Tanti sono i messaggi sui social che hanno voluto ricordare Console. “Addio Fabio, la terra ti sia lieve e sono sicuro che già avrai portato la tua garbata genialità nel paradiso, nei Campi Elisi, dove continuano a vivere le anime buone – scrive l’assessore del Comune di Palermo Maurizio Carta – Con te muore anche un pezzo di una città non sempre in grado di capire i suoi talenti. Ciao dolcissimo amico”.
“Un dolore immenso!” sottolinea Antonio Cottone, titolare della pizzeria La Braciera, per la quale Fabio Console lavorava come consulente di marketing e comunicazione. “Eri sempre alle mie spalle, pronto a ricordarmi i miei impegni e le mie idee, e a svilupparne di nuove! Mai fermarci… essere sempre un passo avanti a tutti! Era questo quello che ci dicevamo spesso… e che spesso ci riusciva! Mi mancherai… amico mio… e anche tanto!”.
Fabio era una delle persone più intelligenti, geniali, ironiche, sarcastiche, colte e pieno di visioni che io abbia mai conosciuto in vita mia – ricorda Stefania Morici – e Palermo negli ultimi anni non gli ha dato il giusto riconoscimento. Lui è stato un apripista per molti ma i palermitani dimenticano e hanno la puzza sotto il naso quando qualcuno esce di scena (in maniera ingiusta, non meritandosi di uscire dalle scene). Palermo spesso è una città ingrata! Fabio ha dato e fatto tantissimo per Palermo. Era geniale. E spesso è stato ingiustamente messo da parte. Nonostante questo lui non mollava mai, anche con i suoi problemi di salute lui continuava a credere e a sognare una città migliore e connessa …. Fabio meritava di più”.
“Caro Fabio, ci sono cose che restano non dette, momenti che sfuggono e occasioni che non torneranno mai più. E questa è una di quelle“, scrive Marco Giacalone.
Non posso descrivere quanto mi sento dispiaciuto per non aver risposto ai tuoi ultimi messaggi, per non essere stato presente come avrei dovuto. Avrei voluto ascoltarti, condividere un altro pranzo insieme, parlare della vita e delle tue idee brillanti, come facevamo sempre. Eri una persona straordinaria, geniale, colta, a volte cinica ma sempre con quel tocco di ironia che faceva riflettere. Ti ho deluso, e non posso tornare indietro per rimediare. Ho lasciato che il lavoro, i piccoli problemi quotidiani mi distogliessero da ciò che era veramente importante: essere presente per un amico. E ora è troppo tardi. È un peso che porto nel cuore, e che non mi perdonerò mai del tutto.
Sei stato sempre avanti, sempre un passo oltre. A volte persino troppo avanti per questo mondo, che non sempre riusciva a starti dietro. Hai vissuto come pochi osano, e mi hai insegnato tanto, anche se forse non te l’ho mai detto abbastanza. Riposa in pace, Fabio. E grazie, per tutto”.