Il miracolo della Madonna di Trevignano, le lacrime “compatibili con sangue di maiale”

La “veggente” di Trevignano nel passato è stata inquisita perché amministratrice di una società coinvolta in un fallimento

Dietro al “miracolo” che ogni terza domenica del mese, da sette anni a questa parte, attira centinaia di curiosi a Trevignano Romano, sopra il lago di Bracciano, ci potrebbe essere del semplice sangue di maiale .

Un investigatore privato ha consegnato ai carabinieri un esposto che contiene accuse contro Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, la sedicente veggente custode della statua di una madonna che lacrima. L’atto sarà poi trasmesso alla Procura di Civitavecchia che deciderà se aprire un fascicolo. Lo stesso investigatore privato, secondo quanto riferito da organi di stampa, asserisce che dopo alcune analisi sarebbe stato appurato che le lacrime sarebbero compatibili con sangue di maiale.

Madonna di Trevignano: “Approfondire fenomenologia dei fatti”

Sul caso della madonna di Trevignano la diocesi di Civitacastellana ha istituito una commissione per effettuare «un’indagine previa, finalizzata ad approfondire l’eventuale fenomenologia dei fatti, che si verificano da qualche tempo a Trevignano Romano». Ogni 3 del mese nella cittadina laziale si radunano diverse persone per presunte apparizioni della Madonna. I presunti veggenti hanno anche aperto un sito e costituito un’associazione.

L’inchiesta dopo il fallimento della società

La signora si sarebbe riscoperta veggente dopo un trascorso lavorativo che è finito nel mirino degli inquirenti. La vicenda giudiziaria che ha visto coinvolta l’ex imprenditrice Maria Gisella Cardia è riferita a fatti risalenti al 21 febbraio 2013. secondo i capi di imputazione la donna, amministratore di fatto dell’azienda “Ceramiche del Tirreno srl” già “Caleca Italia”, avrebbero stipulato con l’impresa “Majolica Italiana” un contratto d’affitto d’azienda per un canone annuo di 108 mila euro, canone ritenuto incongruo. Una vicenda che, come si evince ancora dai capi di imputazione, avrebbe determinato con operazioni dolose il fallimento delle società.

Foto da “La vita in diretta”

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