Madre e figli accoltellati a Cianciana, bimbo si è svegliato e racconta l’aggressione

La sorellina, di tre anni, è ancora sedata e ricoverata in terapia intensiva. La prognosi resta riservata per entrambi.

bambina

Si è svegliato dopo alcuni giorni il bimbo di 7 anni accoltellato lo scorso 23 maggio dal padre a Cianciana, nell’Agrigentino. Il meccanico trentaquattrenne, Daniele Alba, avrebbe tentato di uccidere la compagna e i loro due figli. Il bambino è stato trasferito dal Civico all’ospedale dei Bambini di Palermo.

La sorellina, di tre anni, è ancora sedata e ricoverata in terapia intensiva. La prognosi resta riservata per entrambi. Il 34enne, dopo il tentato omicidio, si era barricato in casa ed è stato convinto a uscire solo dopo una lunghissima mediazione con i carabinieri. Oggi, l’uomo che si trova al carcere di Sciacca, verrà interrogato dal giudice.

Le condizioni del bimbo di sette anni vanno migliorando. È stato estubato, si è svegliato e si alimenta da solo. Racconta quello che è successo, ma al momento i medici e i sanitari cercano di farlo distrarre e pensare ad altro. Per gli interventi chirurgici che ha subito la prognosi resta riservata – spiega Gaetano Buccheri direttore sanitario dell’azienda Civico –. Più delicate le condizioni della sorella di tre anni. Anche lei di tanto in tanto si sveglia, non ha apparentemente problemi neurologici, ma continuiamo a tenerla sedata per eseguire alcuni esami in attesa che i parametri vitali si ristabiliscano completamente. La bambina è piccola e tutti gli esami vanno fatti in sedazione. È controllata minuto per minuto. Al momento la prudenza per tutte e due è massima”.

Attesa per il racconto del bambino

I due bambini sono ricoverati all’ospedale Di Cristina di Palermo e sono ancora in terapia intensiva. “Il piccolo cerca di raccontare quello che ha visto e quello che ha subito – aggiunge il direttore sanitario. Ma non si deve affaticare, deve affrontare un post-operatorio molto complesso. A distanza di 48 ore le condizioni del bambino sono buone. Anche i parametri della bambina vanno migliorando. È chiaro che per bambini così piccoli non possono dare garanzie perché si potrebbero scompensare”.