A Bagheria la Guardia di Finanza ha individuato una signora risultata illecitamente beneficiaria del Reddito di Cittadinanza per un ammontare di oltre € 11.000. In particolare, le Fiamme Gialle hanno accertato che la signora, nella domanda di ammissione al citato beneficio, aveva omesso di indicare lo stato detentivo del figlio; quest’ultimo, dal 2016, era destinatario della misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli per i reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione. Infatti, la presenza, all’interno del nucleo familiare beneficiario del sussidio, di soggetti che si trovano in stato detentivo, ovvero ricoverati in istituti a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica, provoca una riduzione del parametro della scala di equivalenza prevista dal decreto che istituisce il reddito di cittadinanza. E di conseguenza anche una riduzione dell’importo spettante.
Pertanto i finanzieri hanno denunciato la donna alla Procura della Repubblica di Termini Imerese e contestualmente hanno comunicato l’indebito percettore agli uffici I.N.P.S.. Quest’ultimi procederanno alle sanzioni amministrative di revoca del beneficio e al recupero coattivo delle somme già indebitamente percepite, pari complessivamente a € 11.439,36.
Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza aveva individuato sempre nel Palermitano, a Carini, tre “furbetti” del Reddito di Cittadinanza. Le indagini avevano appurato che tra gli indebiti beneficiari del Reddito, uno aveva falsamente indicato di essere titolare di un contratto di locazione immobiliare; un altro non aveva, invece, la residenza in Italia da almeno dieci anni poiché soggetto straniero. Il terzo, infine, risultava rientrato dall’estero da meno di due anni.