Maestra uccisa a Bagheria, l’autopsia non chiarisce le cause del decesso
Proseguono le indagini sull’efferato delitto consumatosi nella notte tra l’1 e il 2 gennaio in una palazzina di corso Butera
Bisognerà attendere gli esami tossicologici per far chiarezza sulle cause della morte di Teresa Spanò, la maestra 55enne uccisa dalla figlia a Bagheria, in un appartamento di corso Butera, nella notte tra l’1 e il 2 gennaio. L’autopsia eseguita nell’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo non ha infatti chiarito del tutto le cause del decesso: il corpo della donna presenta segni di soffocamento e di strangolamento, riscontrati già dal medico legale, ma ciò non chiarisce ancora le circostanze dell’uccisione.
Spetterà agli esami tossicologici chiarire se la maestra abbia ingerito farmaci e se questi l’abbiano stordita, rendendola di fatto vulnerabile alla figlia di 17 anni, di esile costituzione. L’autopsia ha rilevato anche la presenza di piccoli tagli sul corpo di Teresa Spanò. Tuttavia, non sarebbero quelli la causa della morte.
Maestra uccisa a Bagheria, proseguono le indagini
Intanto le indagini della polizia sul matricidio proseguono al fine di ricostruire la dinamica dei fatti e il movente. Ad allertare le forze dell’ordine la mattina del 2 gennaio è stata proprio la 17enne.
La giovane, che in un primo momento aveva sostenuto che la madre si fosse suicidata, ha poi ammesso davanti agli inquirenti di averla soffocata al culmine di una lite. Attualmente si trova nel centro per i minori di Caltanissetta; per oggi, 5 gennaio, è prevista l’udienza per la convalida del fermo.
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