Dopo oltre 4 ore di camera di consiglio, il tribunale di Trapani ha emesso la condanna emessa per Paolo Ruggirello, ex deputato regionale del Partito democratico. Per lui dodici anni per concorso esterno a Cosa nostra. I pm Gianluca De Leo e Luisa Bettiol, coordinati dall’aggiunto Paolo Guido, avevano chiesto vent’anni di carcere. Si è chiuso così il processo scaturito dall’operazione antimafia dei carabinieri del marzo 2019 denominato «Scrigno». Il Tribunale ha condannato sei degli otto imputati a pene complessive per 62 anni e otto mesi di carcere. La pena maggiore è andata all’anziano “consigliere” del mandamento mafioso di Trapani, Nino Buzzitta, 21 anni. Sedici anni a Vito D’Angelo che sull’isola di Favignana aveva organizzato una cellula di Cosa nostra, e dodici anni al salemitano Vito Gucciardi.
Gli altri politici condannati sono l’ex consigliere provinciale Vito Mannina, un anno e otto mesi e Alessandro Manuguerra, ex consigliere comunale di Erice, un anno. Anche per loro i giudici hanno riqualificato l’accusa da voto di scambio politico mafioso a corruzione elettorale.
Dopo aver cominciato a fare politica nel centrodestra, Ruggirello aveva aderito al Pd ai tempi della segreteria di Matteo Renzi. Candidato senza successo al Senato nel 2018, l’anno dopo le forze dell’ordine l’hanno arrestato con l’accusa di associazione mafiosa insieme ad altre 27 persone, tutti luogotenenti e gregari di Matteo Messina Denaro. Secondo le accuse della procura, Ruggirello ha cercato il sostegno elettorale della famiglia mafiosa di Trapani, di cui è diventato punto di riferimento politico a livello regionale, lavorando anche per far vincere appalti ai clan.
Il diretto interessato ha ammesso di aver incontrato esponenti di Cosa nostra, che gli proposero mille voti in cambio di 50mila euro alle regionali del 2017. Ha detto di avere accettato la proposta soltanto per poter interrompere prima possibile la discussione, e andarsene. Dall’inchiesta è emerso inoltre come Ruggirello sia stato un sostenitore dell’elezione di Giuseppe Castiglione, sindaco di Campobello di Mazara, il paese dove Messina Denaro ha trascorso l’ultima parte della sua latitanza.