Arriva la sentenza della quinta sezione del Tribunale di Palermo, presieduto dalla dottoressa Donatella Puleo, in merito ad alcuni indagati a seguito della cosiddetta operazione Delirio, incentrata sulla mafia palermitana. L’operazione della Guardia di Finanza aveva condotto nel 2018 a 28 arresti e diversi sequestri di società e immobili.
Secondo le indagini, i proventi dell’attività di spaccio erano poi reimpiegati in attività commerciali. Il lavoro degli inquirenti aveva, in particolare, messo in risalto la figura di Giuseppe Corona quale nuovo boss implicato nella gestione degli affari della malavita. Arrestato nel luglio del 2018, era imputato per associazione mafiosa; per lui la pena richiesta era di 18 anni. Quella inflitta ammonta invece a 19 anni e mezzo di carcere.
Condannati, poi, per intestazione fittizia Giuseppe Abbagnato, a 2 anni; Maria Laura Bonaccorso, 3 anni; Roberto Bonaccorso, 3 anni e 3 mesi; Francesco De Lisi, 3 anni; Calogero Sanfratello, 3 anni; Salvatore Sanfratello, 2 anni; Maurizio Tafuri, 3 anni; Silvano Bonaccorso, 3 anni. Infine, condanna a 2 anni per spaccio per Gianpiero Giannotta; 4 anni per usura a Stefano Madonia; e 3 anni per usura a Loredana Ruffino.
Sono infine undici gli assolti. Si tratta di Giuseppe Buccheri, accusato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga; Aldo e Francesco Calandra, difesi dagli avvocati Giovanni Castronovo e Silvana Tortorici, erano accusati di reimpiego di denaro di provenienza illecita. E poi, Angela Gnoffo, difesa dagli avvocati Valentina Castellucci e Giovanni Castronovo, accusata di intestazione fittizia. Assolti anche Domenico Lo Iacono e Giuseppa Ocello, imputati per estorsione e droga; Salvatore Calabrese, Nunzio Oliveri, Aurelio Perrino, Giuseppina Scimone; Calcedonio Sorrentino.