Mafia all’Acquasanta e all’Arenella, chieste condanne a vent’anni per i fratelli Fontana

Le richieste di condanna avanzate dalla Procura nell’ambito del giudizio abbreviato “Mani in pasta”, scaturito a seguito dell’operazione delle Fiamme Gialle che diede un duro colpo ai clan dell’Arenella e dell’Acquasanta

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Continua il processo a 67 imputati nell’ambito del giudizio abbreviato “Mani in pasta”, in corso di svolgimento dinanzi al gup Simone Alecci. Il maxiblitz della guardia di finanza, coordinato dalla Dda di Palermo guidata da Francesco Lo Voi, risale a maggio del 2020. L’operazione condusse all’arresto, in tutto, di 91 persone.

Un duro colpo ai clan dell’Acquasanta e dell’Arenella, accusati di fare affari con le estorsioni, gli ippodromi, con lo spaccio di droga e persino con la commercializzazione di cialde e capsule di caffè. I boss si sarebbero infatti infiltrati in una cooperativa che lavora ai Cantieri navali del capoluogo siciliano (QUI TUTTI I DETTAGLI).

Il blitz aveva coinvolto anche Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Campania. Impegnati 500 uomini delle Fiamme Gialle, con l’appoggio di un mezzo aereo e di unità cinofile addestrate per la ricerca di armi, stupefacenti e valuta.

La Lombardia, in particolare, pareva configurarsi come cabina di regia di molti affari, in particolare quelli legati al nuovo business della mafia, la commercializzazione di cialde e capsule di caffè. Lì si erano stanziati i fratelli Gaetano, Giovanni e Angelo Fontana, figli di don Stefano, tra i fedelissimi di Totò Riina. In manette anche la figlia Rita e la moglie Angela Teresi.

Mafia all’Acquasanta e all’Arenella, le pene chieste dal pm

67 imputati nel processo nato dall’inchiesta “Mani in pasta” hanno in seguito scelto il rito abbreviato. Il pm Scaletta ha ora avanzato le richieste di condanna. In particolare, per i tre fratelli Fontana sono stati chiesti vent’anni di reclusione a testa; 13 anni e 4 mesi per la sorella Rita e per la madre, Angela Teresi. Per Michela Radogna, moglie di Gaetano Fontana, il pm ha chiesto 2 anni e 8 mesi.

Per quanto riguarda i Ferrante, chiesti 15 anni per Michele, fratello di Giovanni Ferrante, il quale ha deciso di collaborare con la giustizia. Chiesti 11 anni per il figlio di quest’ultimo, Francesco Pio, e 6 anni per la compagna di Giovanni, Cinà Letizia. 

Tra i coinvolti nell’inchiesta figura anche Daniele Santoianni, ex concorrente del Grande Fratello 10 che dopo l’esperienza in tv avrebbe fatto da prestanome in una società per la vendita del caffè. Per lui sono stati chiesti 2 anni.

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