La Corte di Appello di Palermo ha assolto l’imprenditore Giuseppe Ferdico dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Un’assoluzione che arriva dopo l’annullamento da parte della Cassazione della precedente condanna a 9 anni e 4 mesi. Il “re dei detersivi” era stato infatti assolto in primo grado, ma la sentenza era stata ribaltata in appello con la condanna poi annullata con rinvio dalla Cassazione.
Ai danni di Ferdico è stata anche messa in atto una confisca di beni per 100 milioni di euro.
L’imprenditore era stato indagato per presunta contiguità a Cosa Nostra, in particolare alle famiglie mafiose di Acquasanta e San Lorenzo. Tra l’altro, il suo nome sarebbe comparso anche su alcuni pizzini sequestrati ai boss Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo.
Un processo lungo e articolato, che ha visto anche tre richieste di archiviazione e un’imputazione coatta. Ora prevale a linea difensiva degli avvocati Roberto Tricoli, Luigi Miceli e Vincenzo Maiello. La Corte di Appello si è pronunciata così per l’assoluzione.